IL GRUPPO DEL ROSARIO DELLA PACE, si incontra in parrocchia, ogni secondo lunedì del mese, nella chiesa Santa Maria degli Angeli, nella borgata di Partanna-Mondello a Palermo, in Via Lorenzo Jandolino 117.
INIZIO PROGRAMMA: ore 16,30 Presentazione ed accoglienza del Parroco, padre Pasquale Della Corte, ore 16,45 Adorazione Eucaristica, ore 17,00 Recita del Santo Rosario, ore 18,00 Celebrazione Santa Messa. Tutto è animato, con canti e lettura dei messaggi della Regina della Pace...
CARISMA DE GRUPPO DEL ROSARIO: è di essere strumento della Nuova Evangelizzazione della Pace, al servizio della Chiesa Cattolica del Terzo Millennio, che si impegna ad annunciare la Parola di Dio, la Buona Novella e la Dottrina Cristiana.

Il Blog è consacrato alla Regina della Pace, a San Michele Arcangelo e a San Giuseppe.

Pace e bene!!!

VENITECI A TROVARE PER PREGARE INSIEME IL SANTO ROSARIO, VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

per chi volesse, la Madonnina di Medjugorje, a casa propria e in famiglia, per formare un cenacolo del rosario, può contattare la sig.ra Anna Maria al cell. 339/6090931 oppure padre Pasquale in parrocchia al 091/450773, è dovere di ogni cristiano pregare il rosario ogni giorno pace e bene!

"La fede non è alienazione, ma cammino di verità per prepararsi a vedere il volto meraviglioso di Dio!" (Papa Francesco)


domenica 27 gennaio 2013

sabato 26 gennaio 2013


Breve Commento di Padre Livio al Messaggio del 25 gennaio 2013

Cari amici,
la Madonna ci invita incessantemente alla preghiera, perchè è l'acqua senza la quale il fiore della fede appassisce e muore. Nella preghiera incontriamo Dio, col quale stringiamo un'amicizia che nessuna tempesta della vita può turbare.
Nella preghiera Dio infonde nella nostra anima la sua luce e la sua forza, in modo tale che possiamo essere delle rocce nei marosi della vita.
La preghiera ci svela la bellezza e la grandezza della nostra fede e ci rende testimoni convinti e credibili.
Lasciamoci guidare dalla Madonna che è la preghiera vivente.
Siano lodati Gesù e Maria.
Buona giornata.

Padre Livio
Fonte Radio Maria Facebook

MESSAGGIO DEL 25 GENNAIO 2013

MESSAGGIO DEL 25 GENNAIO 2013
"Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera. La vostra preghiera sia forte come pietra viva affinché con le vostre vite diventiate i testimoni. Testimoniate la bellezza della vostra fede. Io sono con voi e intercedo presso il mio Figlio per ognuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. "

lunedì 21 gennaio 2013

Alcuni spunti di fra Slavko sulla Santa Messa


Partecipazione alla Messa. Io sono convinto e vedo l'esperienza di questa Messa qui e di tante altre Messe anche da voi: la gente viene all'ultimo momento quando suonano le campane e dopo alla fine esce subito; se ha avuto difficoltà per trovare un posto per parcheggiare la macchina diventa anche un po' nervosa ed entra in chiesa quando la Messa è già incominciata.
Trova forse un po' di pace durante la Messa; ma finita la Messa va via. Se si fa così c'è sempre un rischio: che la Messa non può diventare in questo modo una esperienza viva di Dio; cioè ci si deve preparare.
Una volta la Madonna ha detto: « Venite un po' prima nella chiesa ». Dopo io ho capito: il tempo di un Rosario, venti minuti prima per prepararsi e restare dopo la Messa dieci minuti.
Guardate, quando si vuole educare qualcuno non si dice dieci minuti, venti minuti, ma si deve restare un tempo durante il quale può succedere qualche cosa. (…)
Vedete, forse adesso potete capire perché si prega da noi un'ora prima della Messa e perché si resta per i sette Padre Nostro e per la preghiera dei malati. Guardate, con i misteri del Rosario noi ci prepariamo e nella Messa succedono le grazie. Io ho visto che non è molto importante capire le parole, molto importante è pregare nella propria lingua, meditare e poi vengono le grazie.
Alla comunione si dice: « mio Signore non sono degno di riceverti nella mia anima, ma dì una parola e la mia anima sarà guarita »; ora, se corriamo via subito dopo la Messa, Gesù non ha tempo di guarire la nostra anima, se tutto diventa un meccanismo.
Allora restate, pregate, ringraziate, pregate sempre per la vostra guarigione, per la guarigione degli altri con le vostre parole. Così la Messa diventa una esperienza viva di Dio.
(Da una catechesi di fra Slavko Barbaric del 18.5.’85)
tratto da: Informazioni da Medjugorje                                                                                                                                  

sabato 19 gennaio 2013

TESTIMONIANZA

LA TESTIMONIANZA DI PADRE ADAMUS: "La mia vita è cambiata radicalmente! Il mio sacerdozio è cambiato totalmente!"

Giovanni Paolo II e Medjugorje hanno cambiato radicalmente la sua vita sacerdotale. Lo ha raccontato al gruppo di preghiera "Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace" di Linguaglossa, padre Adamus  Slawek il Venerdì 19 Ottobre.  Rivelazioni sul parere di Giovanni Paolo II su Medjugorje.
Il mio sacerdozio è cambiato totalmente. Non mi arrabbio più. Anche  nella mia parrocchia dicono: “O è scemo, o … perché non si arrabbia più!”. Ora tutto mi va bene, mentre prima niente andava bene. Quando venivano per le pulizie io avevo sempre da ridire, adesso mi sta bene tutto.

Non è facile per me in questo momento testimoniare. Non capita per caso che mi trovo qui con voi. È per Giovanni Paolo II che sono qui: se non fosse stato per lui io non mi troverei qui, assolutamente. Tutto questo è successo nella mia vita sacerdotale dopo la beatificazione di Giovanni Paolo II.
Certamente dopo la mia ordinazione ero un sacerdote che lavoravo come curato  della cattedrale di La Spezia. I primi anni furono di grande entusiasmo. Ero un sacerdote così così. Soltanto che cercavo di essere un sacerdote che corrisponde alla propria vocazione. Tutto quello che è successo dopo la beatificazione di Giovanni Paolo II ha cambiato la mia vita sacerdotale: l’ha cambiato radicalmente. È ciò è capitato a Medjugorje.
Vi racconto molto brevemente questo primo passo.
Dopo la mia ordinazione sono venuti dalla Polonia i miei genitori. Avevo la possibilità di celebrare la mia prima Messa insieme con il beato Giovanni Paolo II, nella sua cappella privata in Vaticano. Potevano partecipare anche i miei genitori. Ero già andato altre volte in quella cappella.
Una  volta, sono andato che non ero ancora sacerdote insieme ai vescovi della Polonia che accompagnavo invisita ad limina. Ci  hanno fatto entrare un quarto d’ora prima della Messa. Quando  noi siamo entrati nella cappella, il papa era già lì in ginocchio, in preghiera, come una statua di marmo piegata, un’ora prima della Messa. 
Quando dunque con i miei genitori siamo entrati, il papa era lì immobile, come una statua di marmo, non si muoveva: una cosa impressionante! E mia madre dice: “Ma dov’è il papa?”. “Guarda che sta pregando!”, le dico io. E mia madre: “Ma non è una statua di marmo?”. Era una cosa impressionante, non si muoveva!
Dopo la santa Messa si avvicina Mons.  Stanisław Dziwisz e mi dice: “Il papa invita te e i tuoi genitori a colazione”. Mia madre che stava in cappella era tutta emozionata, e mi dice: “No, no, no: tu ci vai! Perché io non riesco a prendere niente”. “Guarda, dico, non possiamo rifiutare. Caso mai non mangi niente!”.
Siamo entrati nella sala in cui cucinavano ancora le suore. Giovanni Paolo II aveva le sue suore provenienti da Cracovia. Ora sono cambiate un po’ le cose. Lui mi dice: “Adesso mangia, perché in Italia mangi briosce. Mangia polacco”. Quando si stava con lui si sentiva un padre: non un papa o un vescovo, ma un padre.  Il suo sguardo, quando ti guardava [lo sentivi come un padre].   Quando lui ti domandava qualcosa, avevi paura di rispondere, perché percepivi che lui aveva già la risposta. Lui vedeva dentro che cosa sei, chi sei. Io sono stato, non so… 200 volte col papa, e tutte le volte avevo la sensazione che lui leggeva dentro.
Durante la colazione, dunque, ad un certo momento, lui mi dice: “Tu hai sentito tutto questo che sta succedendo a Medjugorje? Ci sei stato tu?”. Dico: “No, Santo Padre, non ci sono stato”. “Perché?”. “Santo Padre, non avevo la possibilità…”. Allora lui dice: “Ci vai! Perché io non posso. È vero che come papa potrei andare, ma solo che la Chiesa deve essere prudente… Quando ero vescovo ed era vivo padre Pio, anche se la Chiesa non si era pronunciata, io sono andato perché ero più libero. Adesso sono su un piedistallo… e tutti mi guardano: per questo devo essere più cauto. Io da padre Pio sono andato. Tu la sai la storia, che padre Pio mi disse: «Tu sarai papa». Io andrei anche a Medjugorje, ma… sai come vado? Io quando vado a Est, chiedo sempre che aereo passi sopra Medjugorje. Io vedo la Madonna là, da sopra; e benedico Medjugorje”. Poi mi ribadisce: “Tu ci vai”. E aggiunge: “Noi, come popolo polacco siamo molto legati a Maria; e nel tuo sacerdozio, non deve mancare mai, mai, durante la giornata, il pensiero a Lei: perché Lei ti dà la felicità di essere sacerdote. Tutti i giorni devi invocare Maria, perché cammini con te. Stai con Maria tutti i giorni e sarai un sacerdote felice”. Quindi insiste: “Tu realizzi questo viaggio a Medjugorje. Vai!”.
Dopo questo incontro, nei primi anni del mio sacerdozio  ero tutto indaffarato in impegni vari. A quell’epoca pensavo anche di mettere su un Oratorio, e da qui altri impegni con i giovani. Non pensavo più a quello che mi aveva detto il Papa. Sentivo che c’erano gruppi che partivano per Medjugorje, ma non mi ritornava per niente quello che mi aveva  detto il Santo Padre.
Dopo la morte del papa, quando è venuto il momento della beatificazione sono andato col mio parroco della Polonia. Il cardinale [?] ci dice che ci farà avere dei biglietti. La  vigilia, mi dice: “E tu vieni con me”. E  mi  ha portato nella cripta al momento in cui bisognava  prendere la bara dalla tomba  per portarla nella Basilica. Così partecipai alla beatificazione.
Finita la cerimonia, stavo tornando col mio parroco nella mia parrocchia, quando una suora mi chiama e mi dice: “C’è un’agenzia di viaggi che ti cerca. Urgentemente! Sono tre volte che ti chiama”. L’agenzia aveva bisogno di un sacerdote per due viaggi a Medjugorje! Perché il sacerdote che doveva guidare quei pellegrinaggi, non poteva venire.  A quel punto non riuscivo ancora a collegare questo evento con quello che mi aveva detto Giovanni Paolo II. Risposi di si all’agenzia, perché avevo del tempo libero.
Partiamo per il viaggio. I primi giorni, sul pullman mi facevano vedere la madonna sul telefonino. “Ecco – dicevo loro – non  mi parlate!”. Perché, non è che io non credevo, ma per me era più importante la fede, non i segni. Mi sono confessato poi di queste cose, perché ho maltrattato questa gente. Dicevo loro: “Smettete! Io non ho visto nessuna Madonna”.
A Medjugorje vedo i confessionali pieni di gente. Io  mi dico: “Madonna! Là non ci vado, perché mi vengono quelli che vedono tutte le madonne”. Era di sabato, non avevo nessuna voglia di confessare. Mi  si avvicina un frate francescano che mi dice che c’è un gruppo italiano che cerca un confessore: “Padre, vada qui nel confessionale”. Così, per forza, sono andato a confessare. Mentre andavo, pregavo: “Signore, aiutami a finire questo gruppo”. Da qui è cambiata tutta la mia vita, perché per un sacerdote le confessioni fatte a Medjugorje  non si fanno da nessuna parte.    Ho confessato tre ore, mi sembra, quel gruppo.
Il giorno dopo, domenica, eravamo alla Messa degli italiani, alle ore 10,00. Una cinquantina di sacerdoti concelebravamo, e un sacerdote da Verona che  presiedeva. Un prete per ogni pullman, potete immaginare quante persone c’erano sul piazzale dove c’è l’altare esterno alla chiesa. Era una domenica senza una nuvola, il cielo era blu, come si vede spesso a Medjugorje. Accanto a me sull’altare c’erano due padri cappuccini, uno era anziano di una settantina d’anni, l’altro giovane. Alla comunione abbiamo preso ognuno una pisside e distribuito la comunione. Io ho finito la mia parte, riporto sull’altare la mia pisside e vado a prendere il mio posto. In questo momento comincia un grido, un applauso forte. Io dico: “Mamma mia, è entrata una veggente”. Poi ho visto che tutta la gente guardava il cielo, e allora mi sono reso conto che una veggente non poteva venire dal cielo. Dal posto in cui mi trovavo io non si vedeva il cielo, a motivo della tenda che sta sopra l’altare. Nella mia ignoranza immaginavo che stesse passando un aereo con uno striscione con la scritta “Viva Maria!”. Ma il grido e l’applauso erano ancora più forti. C’erano ancora sacerdoti che ritornavano col Santissimo, e questo frate  anziano sviene. Ma cosa sta succedendo? Il frate giovane, mi dice non preoccuparmi che ci avrebbe pensato lui. Nel frattempo quel grido aumenta, aumenta sempre più. A questo punto esco dalla parte dell’ambone, dove si legge la parola di Dio, e vedo nel cielo una Donna. La luce a me dà fastidio; ma in quel momento c’era una luce potente che non mi dava fastidio. Il viso della Donna era di una bellezza che non si può descrivere. Era con le braccia aperte, come se volesse abbracciare il piazzale, con un velo lungo, lungo, lungo… Io non so  quanto è durata questa mia apparizione: ad un certo momento ho cominciato a tremare, quasi avevo paura e mi dicevo: “Non è possibile!”. Pensavo che le persone mi avevano suggestionato. Non so nemmeno quanto è durata: 2 o 5 minuti … so che a questo punto è finita la Messa
Dopo la preghiera finale della Messa, il sacerdote che presiedeva, per calmare la gente, perché era un caos generale, disse: “Anche gli angeli oggi pregano con noi”. E qui un applauso più forte. Usciamo dalla sacrestia, e io ancora tremo. Sento caldo… freddo…
Vado al punto di incontro col gruppo, senza dire niente. E la prima cosa che mi dicono è: “Come hai visto tu?”. Abbiamo visto veramente! Io ho descritto quello che avevo visto e mi sono reso conto che non tutti avevano visto la stessa cosa.
Da questo giorno cambia totalmente la mia vita.
Tornato a La Spezia, subito esce il giornale “Il Secolo [XIX]” titolando che la Madonna è apparsa durante la Messa a Medjugorje. Andando in Curia incontro il vicario generale che dice: “È arrivato il visionato don Adamus. Ha visto la Madonna. Baciategli la mano!”. Al che gli rispondo: “Guardi, eccellenza, abbia pazienza: lei può dire tutto ciò che vuole su di me, ma non mi tocchi la Madonna”. E non dico questo con agitazione, ma con calma. D’altra parte, mi rendevo conto che non serve raccontare la visione, visto il modo in cui io stesso reagivo quando gli altri mi raccontavano di aver visto i segni.
La mia vita però è cambiata radicalmente. Il mio sacerdozio è cambiato totalmente. Non mi arrabbio più. Anche  nella mia parrocchia dicono: “O è scemo, o … perché non si arrabbia più!”. Ora tutto mi va bene, mentre prima niente andava bene. Quando venivano per le pulizie io avevo sempre da ridire, adesso mi sta bene tutto.
Quando sono andato con un altro gruppo, la seconda mia volta a Medjugorje, appena avevo dieci minuti liberi mi buttavo a confessare: e là mi sentivo sacerdote. Una coppia di giovani che conviveva ha deciso di sposarsi. E io stesso sono stato al loro matrimonio a Reggio Emilia. Lui piangeva durante la confessione, e io gli dico che doveva ringraziare il Signore e la Madonna perché decidendo di sposarsi aveva fatto la scelta giusta, perché la convivenza non è una scelta giusta. Questo è stato il primo miracolo. Io ho sposato sei coppie di giovani che convivevano da 5 o 6 anni, dopo questi pellegrinaggi.
È vero, le confessioni sono straordinarie là. Io non ho mai visto nella mia parrocchia, ma neanche a Fatima, neanche a Lourdes, neanche a Częstochowa, quando ho confessato in questi posti, una cosa del genere. Si, la gente si confessa… anche questi luoghi sono importanti canali di grazia… io non disprezzo niente. Ma  a Medjugorje, essendo l’ultima apparizione della Madonna, si sente la preoccupazione della Madonna, la Sua maternità verso i suoi figli, verso di noi.
In questo secondo pellegrinaggio, l’ultimo giorno, nel pomeriggio, io ho detto al gruppo che è bene restare liberi: ognuno poteva scegliere dove andare. Io vado  al Cristo risorto e vedo il mio gruppo. Mi chiedono di recitare il rosario. Ma rispondo che in questo posto è meglio che fare silenzio. Vorrei premettere che certe cose forse è meglio non dirle, perché è difficile accettarle. Ad un certo punto vedo il Cristo che muove le braccia e poi odo una voce che dice: “Questa gente che porti non è gente convertita, non è cambiata”. Il tutto è durato un secondo. Torno all’albergo arrabbiato, non parlo con nessuno. La mattina a colazione io non ho mangiato. Avevo una rabbia verso questa gente. Ci mettiamo in viaggio. Alla prima sosta, un giovane mi chiede: “Don, che è successo? Sta male?”. “Niente, niente!”, rispondo. “Vuole un caffè?”. “No, niente, niente!”. Alla seconda sosta tutto il gruppo parla, chiede cosa non va: “L’abbiamo offeso?”. Tornando sul pullman, prendo il microfono e dico: “Guardate, non mi prendete per scemo. Voglio solo dirvi che il vostro viaggio è stato un viaggio turistico. Non vi offendete, perché io non nutro alcun pregiudizio. Non giudico nessuno di voi, perché anche io ho ricevuto una grazia grande, e ora sto rispondendo a ciò che ho ricevuto. Solo che so per certo che nessuno di voi continuerà, perché solo questi 4 o 5 giorni che siete stati qui sono stati di entusiasmo, e dopo passa tutto. E loro mi rispondono: “Ma dai, don! Perché parla così? Noi facciamo un gruppo di preghiera, perché vogliamo continuare”. “Vediamo”, rispondo. È vero, questo è un altro miracolo. Questo gruppo si riunisce la seconda domenica del mese e rimangono mezza giornata, dalle 15:00 alle 20:00. Si fa preghiera, adorazione, confessione, testimonianze; dopo si fa un po’ di festa, di fraternità. E questo gruppo rende.
Io ho capito da qui che la Madonna chiede questi eserciti. Perché un gruppo di preghiera, per Lei è come un esercito. Lei è contentissima, perché ha voi [si rivolge al gruppo di preghiera al quale sta parlando]. E voi la aiutate per quelli che non hanno fede, che sono alla ricerca, che sono persi. Anche oggi, vi dico sinceramente, sono contento, perché non servono parole, serve la preghiera. È la preghiera che cambia l’uomo, che cambia i giovani. È la preghiera che cambia il mondo

tratto da:  PER MARIA - MEDJUGORJE E DIAKONIA il giorno Lunedì 14 gennaio 2013 alle ore 20.59 

Alla scuola di Maria



Nel Messaggio del 2 c.m. u.s. la Regina della Pace ci rimanda alla Sua scuola perché impariamo da lei l’umiltà, la sapienza e l’amore, soprattutto attraverso preghiera.
Che bella testimonianza mi hanno dato la mamma o le nonne quando le vedevo con il Rosario in mano. Ora comprendo che stavano insieme con Maria, che erano alla Sua scuola per imparare la pazienza, il servizio, la sopportazione, il perdono, la via della pace, le cose che veramente contavano per la loro vita, le cose irrinunciabili, e anche quei valori non negoziabili, che non hanno negoziato e che ci hanno trasmesso.
Credo che, proprio quando meditiamo i Misteri del Rosario con Maria, impariamo l’arte della vita, il senso della nostra vita, i valori per la nostra vita. Impariamo dove è la vera grandezza, che è quella della quale ci ha parlato Gesú: “Chi vuole essere il primo, sia l’ultimo e il servo di tutti, appunto come il Figlio dell’uomo che non è venuto per essere servito ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti.” (Mc. 10, 43-44). Nessuno vuole l’ultimo posto, ma ognuno vuole emergere, non essere secondo a nessuno, anche a costo di scendere a compromessi, anche  a suon di gomitate.
Quante volte poi cerchiamo la facciata invece della verità del nostro essere! E tornano alla memoria le parole sferzanti di Gesú contro gli scribi e i farisei: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all'esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all'esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.” (Mt. 23, 27-28).
Credo che quando preghiamo il Rosario meditando i Misteri, torniamo ad abbeverarci alla fonte dell’Amore di Dio e di Maria. Passa davanti alla nostra mente tutta la “Storia della Salvezza”, che è nata e si è sviluppata in un contesto di gratuità e di Amore. Sentiamo il Sí di Gesú al Padre, il Sí di Maria all’Angelo, tutti i Sí di Dio all’uomo.
In Gesú Egli ha parlato al cuore dell’uomo, lo ha riscaldato, lo ha illuminato, lo ha aperto ai Suoi Misteri d’Amore, alla Sua Sapienza.
La Regina della Pace torna oggi in mezzo a noi, inviata dal Padre, per riportarci a questa scuola. Per questo ci invita ancora al Digiuno, che, con la Preghiera, è potentissimo in vista di una piena Riconciliazione non solo con Dio ma anche tra noi, perché Lei è mandata a noi come “Regina della Pace”!
La Regina della Pace ci incoraggia ricordandoci quanto di ama e quanto siamo importanti per Lei: come si vuole servire proprio di ciascuno di noi per portare al cuore di tutti Suo Figlio Gesú. Ma ci chiede un consenso.
Ci domandiamo se noi siamo disposti e aperti, attenti e interessati, impegnati ad ascoltare per mettere in pratica i suoi inviti. Permettiamo a Maria di prenderci per mano ancora oggi, per tornare sulla Via di Dio? Per riscoprire e vivere le Parole di Dio, soprattutto i Dieci Comandamenti? Solo cosí Gesú, Principe della Pace, sarà la nostra Pace!
Vi benedico.
P. Armando


sabato 12 gennaio 2013

Sr. Emmanuel, bollettino del 15 novembre 2012: Les Enfants de Medjugorje 2012

© Enfants de Medjugorje 2012
Questo testo può essere divulgato a due condizioni: 1) non cambiare alcuna parola del testo, 2) citare l’origine "Enfants de Medjugorje" assieme al nostro sito in francese www.edm.eu.com; e-mail contact@edm.eu.com

Les Enfants de Medjugorje 2012

Cari figli di Medjugorje, lode a Gesù e Maria!
12 novembre 2012

1. Il 2 novembre 2012, Mirjana ha ricevuto la sua mensile apparizione alla Croce Blu, alla presenza di una folla impressionante, venuta per la festa di Ognissanti. Ci ha trasmesso il seguente messaggio:
"Cari figli, come Madre vi prego di perseverare come miei apostoli. Prego mio Figlio affinché vi dia la sapienza e la forza divina. Prego affinché valutiate tutto attorno a voi secondo la verità di Dio e vi opponiate fortemente a tutto quello che vi allontana da mio Figlio. Prego affinché testimoniate l'amore del Padre Celeste secondo mio Figlio. Figli miei, vi è data la grande grazia di essere testimoni dell'amore di Dio. Non prendete alla leggera questa responsabilità che vi è stata data. Non affliggete il mio Cuore materno. Come Madre desidero fidarmi dei miei figli, dei miei apostoli. Attraverso il digiuno e la preghiera apritemi una via affinché preghi mio Figlio di essere accanto a voi ed affinché attraverso di voi il Suo Nome sia santificato. Pregate per i pastori, perché niente di tutto questo sarebbe possibile senza di loro. Vi ringrazio".
2. In purgatorio non c’è la disoccupazione! Novembre è il mese in cui ricordiamo i nostri defunti e preghiamo per loro. Questo ci riserva talvolta delle sorpese! In Irlanda, in un Centro d’Accoglienza per le donne incinte, uno dei responsabile fece una metavigliosa scoperta. Quando accoglieva le mamme che volevano abortire, gli capitava che dopo aver spiegato loro a fondo le gravi conseguenze fisiche, psicologiche e spirituali dell’aborto, si rendeva conto che i suoi sforzi di dissuaderle rimanevano senza effetto. Un giorno, dopo aver passato delle ore con una donna che rimaneva nel proposito di abortire, decise di rivolgersi alle anime del Purgatorio per sollecitare il loro aiuto. Chiese subito ad un sacerdote di celebrare una messa per la liberazione delle anime del Purgatorio, precisando "per quelle che sono già vicino al cielo e per le quali manca poco per essere liberate". Qualche ora più tardi, riprese contatto con quella donna per sapere se aveva programmato l’aborto con un altro Centro di Accoglienza, ma con sua grande sorpresa la donna gli disse che aveva cambiato idea e che avrebbe tenuto il bambino! Forte di questa bellissima esperienza, l’uomo rinnovò queste iniziative a favore delle anime del purgatorio ogni volta che si trovava di fronte ad una donna che voleva assolutamente abortire. Con sua grandissima gioia ottenne tanti risultati e salvò molte vite innocenti.
Le anime dei nostri defunti hanno un gran bisogno di noi, e conoscono molto bene i nostri bisogni! Poiché vedono tutto nella luce di Dio e non sono più sollecitate dalle mensogne del mondo presente, desiderano solo il nostro bene e vogliono preservarci dal male. Come potrebbero non prendersi a cuore e proteggere una madre che sta facendo una scelta sbagliata ed irreversibile? Queste anime beneficiano molto da una Messa celebrata in loro favore e per gratitudine verso il loro benefattore sono troppo contente di rispondere alle preghiere in favore della vita. Esse amano teneramente la vita di un piccolo essere fatto ad immagine e somiglianza di Dio! Ho incontrato molti uomini devastati perché la madre del loro figlio si preparava ad abortire. Questa testimonianza dà loro una bella pista da seguire!
3. Le proprietà private viste dall’alto. Intervistando Maria Simma (semplice contadina austriaca dotata di un particolare carisma), essa mi raccontò di alcune "visite" delle anime del Purgatorio. (notate che si tratta di visite permesse da Dio. Questo non ha niente a vedere con il fatto di chiamare gli spiriti o le anime dei defunti, cose severamente proibite da Dio nella Bibbia, come "abominevoli" al Signore. Vedi Deuteronomio 18,9-14)
Un giorno, un’anima del Purgatorio domandò a Maria Simma di recarsi nel suo villaggio per portare un messaggio a suo fratello. Effettivamente, quel defunto aveva acquistato una proprietà in maniera disonesta ed il fratello avrebbe dovuto rendere la proprietà al legittimo proprietario. Se il fratello avesse provveduto a compiere tale atto, ciò avrebbe permesso a quel defunto di essere liberato dal purgatorio e di andare finalmente in paradiso. Il fratello ignorava completamente l’atto disonesto e rifiutò inizialmente di credere a questa strana storia. Ma l’anima aveva dato a Maria Simma riferimenti precisi per rintracciare i documenti che si riferivano alla questione, al punto che il fratello, dopo aver verificato tutto dal notaio, si rese conto che il defunto aveva effettivamente agito in maniera disonesta, e rese la proprietà. Il defunto apparve di nuovo a Maria Simma per ringraziarla perché la sua liberazione dal purgatorio era stata immediata ed era entrato in Paradiso. A cominciare da quel giorno Maria Simma divenne famosa, poiché il racconto di quell’avvenimento si propagò da per tutto. Successivamente altre anime vennero a chiedere cose analoghe, non solamente per delle proprietà, ma anche di somme di denaro o di altri beni rubati.(PS 2)
Le anime del purgatorio sono nostri amici infaticabili! A Medjugorje, Maria Santissima ha detto "Cari figli, vi domando di pregare ogni giorno per le anime del purgatorio. Ogni anima ha bisogno di preghiere e di grazie per giungere a Dio ed al suo amore. Per questo, voi pure, cari figli, otterrete degli intercessori che vi aiuteranno nella vita. Cercate di capire che le cose di questa terra non sono importanti per voi. Dovete aspirare solo al cielo.."(6 nov.1986)
4. "La signora dei fiammiferi" Il secolo scorso, una signora anziana viveva sola in campagna, lontana da ogni tipo di civiltà, in una semplice casa di pietra che assomigliava più ad un ovile che ad una casa. Non aveva né elettricità, né acqua corrente, né alcuna delle cose di base che oggi ci sono diventate indispensabili. Suo figlio abitava all’estero e veniva a trovare sua madre di quando in quando. Toccato dalla precarietà nella quale essa viveva, decise di farle installare l’elettricità. Gli dava pena vedere sua madre accendere ogni sera al tramonto il suo piccolo lume ad olio e restare malgrado ciò nella penombra. Temeva che lei si ferisse, anche perché, con l’età, la sua vista diminuiva. L’elettricista venne a fare il suo lavoro ed il figlio ripartì soddisfatto per il lontano paese dove viveva. Era contento d’aver potuto compiere il suo dovere di figlio e tranquillizzato di sapere sua madre con la luce.
Tornò qualche mese dopo e interrogò sua madre:
Allora Mamma, sei contenta di avere l’elettricità? Deve averti cambiato la vita!"
Oh si, figlio mio! Adesso, la sera, ci vedo bene per trovare i miei fiammiferi per accendere il mio lume ad olio!
Sorridete?! Molte volte noi ci comportiamo con Dio come quella signora anziana. Viviamo completamente al disotto dei nostri mezzi! Quante volte Gesù ci ha visitato per strapparci dalle nostre penombre e per darci la luce salutare! Ma noi anche non rendendocene conto, rimaniamo attaccati alle nostre abitudini ed ai nostri automatismi, condizionati dalle nostre sicurezze. Siamo
figli di Dio e viviamo nella miseria! Come figli del Padre Celeste, possediamo tutto quello che è Suo, ma non utilizziamo neanche un decimo dei mezzi che Egli mette a nostra disposizione per avanzare nella luce, sul cammino verso il cielo. Immaginate un uomo che vive in un magnifico castello, ma che rimane chiuso in una stanzetta senz’aria, che passa la sua vita a lamentarsi della sua sorte, ignorando tutti gli spazi immensi che lo circondano!
Oggi, il Signore busserà alla tua porta. Hai bisogno di luce?

Cara Gospa, Madre di misericordia e di compassione, guarda alla nostra cecità! Concedici di vivere con il tuo Cuore credendo nell’invisibile. Perché dovremmo passare vicino a questi meravigliosi amici che ci sono offerti da Dio senza accorgercene?!

Suor Emmanuel +
Tradotto dal francese

Nota bene: Il Padre Petar Vlasic, parroco di Medjugorje è morto il mattino del 8 novembre 2012 dopo una lunga malattia. Il Padre Marinko Sakota prende il suo posto aspettando la nomina del nuovo parroco. Preghiamo molto per questi due sacerdoti!
tratto da:

RELAZIONE DI DON AMORTH DEL 24 NOVEMBRE 2012 AL MESSAGGIO DEL 2 OTTOBRE 2012 DATO DALLA MADONNA A MIRJANA

Vi commento il messaggio del 2 ottobre attraverso Mirjana:

“Cari figli, vi chiamo e vengo in mezzo a voi perché ho bisogno di voi. Ho bisogno di apostoli dal cuore puro. Prego, ma pregate anche voi che lo Spirito Santo vi renda capaci e vi guidi, che vi illumini e vi riempia di amore e di umiltà. Pregate che vi riempia di grazia e di misericordia. Solo allora mi capirete, figli miei. Solo allora capirete il mio dolore per coloro che non hanno conosciuto l’Amore di Dio. Allora potrete aiutarmi. Sarete i miei portatori della luce dell’amore di Dio. Illuminerete la via a coloro a cui gli occhi sono donati, ma non vogliono vedere. Io desidero che tutti i miei figli vedano mio Figlio. Io desidero che tutti i miei figli vivano il Suo Regno. Vi invito nuovamente e vi prego di pregare per coloro che mio Figlio ha chiamato. Vi ringrazio.”

“Cari figli, vi chiamo…” è la Madonna che ci ha chiamato; siamo qui perché abbiamo ascoltato l’invito di Maria “… vi chiamo e vengo in mezzo a voi…” la Madonna sta in mezzo a noi perché: “… ho bisogno di voi.” Quante volte ci ha detto questo: “…. ho bisogno di apostoli dal cuore puro …”. Come si fa ad essere apostoli dal cuore puro? “… Prego, ma pregate anche voi che lo Spirito Santo vi renda capaci e vi guidi, che vi illumini, che vi riempia di amore e di umiltà. Pregate che vi riempia di grazia e di misericordia.” Ecco, per essere apostoli di Maria dal cuore puro abbiamo bisogno di pregare lo Spirito Santo perché sia Lui a guidarci. Gesù è chiaro: ”senza di Me non potete fare niente.” Siamo dei buoni a nulla però aggiungiamo con S. Paolo: “Con Dio posso tutto, posso tutto in Colui che mi dà forza.” “…Ci riempia di amore…”, senza amore non si fa niente. Diceva San Massimiliano Kolbe: “Solo l’amore costruisce.” Guardate quante guerre sono in atto specie nel Medio Oriente, eppure è chiaro e deve essere chiaro a tutti che la guerra distrugge solamente, la guerra nuoce a tutti, solo la pace è utile, solo con la pace si costruisce. Tanto amore, l’amore costruisce…. e umiltà, se non si è umili, non si è ascoltati; per essere ascoltati ci vuole tanta umiltà. La persona superba allontana, chi pensa di imporre non ottiene niente; ottiene chi, con tutta umiltà, propone qualche cosa che viene da Dio. E ancora: “… pregate perché vi riempia di grazia, vi riempia di misericordia.” Di grazia, cioè di quella forza soprannaturale che viene da Dio. La grazia, questo dono immenso, fa sì che anche una semplice parola possa trasformare una vita. E la misericordia che cos’è? La si definisce così: “E’ avere bontà per chi non merita bontà”. Avere bontà per chi non merita bontà, come si fa? E’ semplice, ci mettiamo davanti al Signore e sappiamo di essere noi le persone che non meritano bontà e allora Dio ci copre con la sua misericordia, che è proprio la bontà per chi non la merita. “…Solo allora mi capirete figli miei…” Cos’è che dobbiamo capire? “… Solo allora capirete il mio dolore per coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio ...” Dio è Amore, “… non aver conosciuto l’amore di Dio ...” è non aver conosciuto Dio. Tutti vediamo che viviamo in un mondo in cui ‘la cultura’ ha fatto trionfare l’illuminismo, il razionalismo, il comunismo. Quest’ultimo ha allontanato definitivamente le masse da Dio, prima gli operai, poi la gente di campagna, poi tutti gli altri. Il comunismo è ancora forte, ve lo dico io che sono emiliano di Modena, altroché se il comunismo è ancora forte nella mia città; “…non hanno conosciuto l’amore di Dio…”, ossia non hanno conosciuto Dio, Dio che è Amore, “… allora potrete aiutarmi …”. Per poter aiutare la Madonna dobbiamo capire la sua sofferenza, il suo dolore verso coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio. Pensiamo spesso a Maria ai piedi della Croce. Lei vede tutte le sofferenze di Gesù. I suoi sentimenti sono un insieme di amore e di dolore. Il Vaticano II nell’VIII capitolo della Lumen Gentium, tutto sulla Madonna, ci dice che Maria era consenziente. Questo il suo primo sentimento: era consenziente alla volontà di Dio! Così vuole il Padre, così ha voluto Gesù, si faccia come vuoi Tu, non come voglio io. Anch’io acconsento alla volontà del Padre, alla volontà del Figlio. Il primo sentimento è stato il suo più grande contributo alla Redenzione. Poi la gratitudine per le immani sofferenze con cui Gesù ci ha riscattato. Maria vede che quelle grandi sofferenze erano già state applicate a Lei preventivamente; è proprio grazie alla Sua Passione, Morte e Resurrezione che Lei è Immacolata, sempre Vergine Madre di Dio, Regina di tutti i santi, Madre di tutta l’umanità, Corredentrice, Mediatrice di grazie. Vede quel sangue che scorre lungo tutto il Suo corpo (nella Sindone si contano 120 colpi di flagello): ognuno di noi è costato quel sangue. Ma la sofferenza immane, la sofferenza maggiore è che tanto di questo sangue viene rifiutato. Gesù ha salvato tutti, tutta l’umanità, ma non tutti accolgono la grazia della sua Redenzione. Ecco, conoscere la sofferenza di Maria è lo sprone per diventare i suoi apostoli, “…nuovi apostoli dal cuore puro, guidati dallo Spirito Santo, pieni di amore, di umiltà, di grazia, di misericordia. Sarete ancora i miei pastori portatori di luce dell’amore di Dio. Illuminerete la via a coloro a cui gli occhi sono donati, ma non vogliono vedere...” Chi si danna ha scelto di dannarsi, ma che dolore immenso, è sangue di Gesù buttato via. “… Io desidero che tutti i miei figli vedano mio Figlio …”, vederlo, capirlo, aderire a lui, amarlo. In che modo si ama Gesù? “Chi mi ama osserva la Mia Parola”. “… Io desidero che tutti i miei figli vivano il Suo Regno…”. La Madonna appare già da 30 anni a Medjugorje, ma sta apparendo in tante parti del mondo, perché la sua missione è incominciata lì, ai piedi della Croce, “Ecco tuo figlio, ecco la Madre tua”. La missione di Maria è di far sì che la Redenzione di Gesù arrivi a ciascuno di noi, a tutti gli uomini, anche a coloro che non hanno mai sentito parlare di Gesù. Poi l’ultima raccomandazione: “… vi invito nuovamente e vi prego di pregare per coloro che mio Figlio ha chiamato …”, cioè per i sacerdoti; c’è tanto bisogno di sacerdoti santi, conformi al cuore di Dio, anche se, come dice un proverbio cinese: “Fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce”. Fa più rumore un sacerdote che cade e subito i giornali si scagliano a parlarne in tutti i modi; se poi possono parlare male del Vaticano ci vanno a nozze, ma non fa rumore la foresta che cresce, quante migliaia di sacerdoti, parroci, missionari, dediti agli ospedali, ai malati, alla scuola, questa è la foresta che cresce. “… Vi ringrazio”. E io ringrazio voi di essere stati in ascolto.

DON GABRIELE AMORTH

Domanda: Un giovane di ventotto anni, autista dell’A.T.A.C. soffre di attacchi di panico e di ansia; è andato da molti medici, ma non ha risolto il problema. Da premettere che non è mai stato bene. Si è ricordato che quando aveva appena dieci anni, insieme a degli amici, ha partecipato per scherzo a sedute spiritiche.
Don Amorth: E quindi per scherzo ci si può rovinare l’intera vita. Comunque raccomando a questo giovane i tre consigli che Gesù dà per guarire dai mali malefici, anche senza il bisogno di esorcismi: tanta fede, tanta preghiera e digiuno. Ve lo ricordavo anche la volta scorsa il consiglio che Gesù dà ai nove apostoli che non sono riusciti a liberare quel giovane: “Perché non avete avuto fede, ci vuole preghiera e digiuno per scacciare certi demoni.”

Domanda: Quando commetto un peccato mortale, posso chiedere perdono a Dio senza doverlo confessare a un sacerdote?
Don Amorth: Due cose: quando commetto un peccato mortale subito debbo fare un atto di pentimento perfetto e questo lo posso fare io con Dio: “Signore ti chiedo perdono perché ho offeso te, perché ho meritato l’inferno, ho offeso te, sono andato contro un tuo comandamento.” Questo è da fare subito, per mettersi a posto, in caso di morte improvvisa, ma poi non basta. Il Signore è stato chiaro: “A chi rimetterete i peccati saranno rimessi a chi non li rimetterete resteranno non rimessi”. Quindi anche quell’atto di pentimento completo che si fa deve includere: “Signore ti chiedo perdono, ma mi confesserò al più presto.” Gesù vuole che siano i sacerdoti a rimettere i peccati, perché il peccato non è solo un fatto personale, è qualcosa che deprime tutta la società, anche se fatto di nascosto. Si dice a volte che se un uomo peggiora, peggiora il mondo, se un uomo migliora, migliora il mondo e allora ecco che occorre anche il perdono dato da chi è abilitato a farlo a nome della Chiesa.

Domanda: La Madonna dice che il digiuno oggi è proprio necessario, perché allora la Chiesa non ne parla?
Don Amorth: È’ una domanda intelligente. Mi ricordo da bambino che ci si teneva enormemente a non mangiar carne al venerdì e a digiunare nei giorni stabiliti. La Madonna ci insiste tanto, perché allora la Chiesa non ne parla? Sarà bene che se ne torni a parlare; è un’osservazione giusta.

Domanda: Se due persone omosessuali si vogliono bene perché non si possono sposare?
Don Amorth: Figlioli cari, il Signore ha istituito il matrimonio tra un uomo e una donna, il Signore ha creato gli uomini e le donne complementari, ma qui si va contro ai più elementari principi di ragione. E’ vero che siamo in un mondo così sbalestrato! A suo tempo io sono rimasto di sasso quando, in occasione del referendum del divorzio, ho visto tanti cattolici votare per il divorzio. In quell’occasione ho rotto l’amicizia con un mio amico caro che forse qualcuno di voi ha sentito nominare, Carlo Carretto, monaco. Lui pubblicamente ha detto: “Io voto a favore del divorzio.” Nella mia zona in Emilia tutti i fautori del divorzio andavano in giro con il discorso di Carlo Carretto. Tanti cattolici hanno votato il divorzio, poi, peggio ancora, tanti cattolici hanno votato l’aborto. Gesù ha detto: “Non divida l’uomo quello che Dio ha unito.” L’aborto va contro il 5° comandamento “Non uccidere”. Ho visto tanti cattolici votare per l’aborto, e chi pratica l’aborto è un assassino; sono assassini che hanno anche un patrono: il re Erode, l’autore della Strage degli Innocenti. Medici che dovrebbero curare la malattia e uccidono, ma dite voi è una pazzia, però viviamo in un mondo così sconvolto che se oggi mettessero al referendum l’eutanasia, vincerebbe, se mettessero al referendum il matrimonio tra omosessuali, credo che vincerebbe e se mettessero anche al referendum l’adozione dei bambini da coppie omosessuali, vincerebbe. E’ un mondo sconquassato, per cui ecco, è fondamentale che il cristiano, se vuole vivere da cristiano, deve essere diverso dagli altri. L’ambiente di lavoro ti scuote: “io la penso così”, “io colà” “io la penso come la pensa Gesù Cristo” e bisogna essere apertamente, sfacciatamente cristiani, sbandierare il proprio credo, altroché cristiani timidi.

Domanda: Come mai nella Chiesa c’è tanta corruzione e tanto lusso? Perché non si vendono i tanti beni e si danno i soldi ai poveri? I beni della chiesa sono stati fatti con i soldi dei poveri?
Don Amorth: Vacci piano, sia con la corruzione così sbandierata dai giornali, sia con il lusso. Guardate queste grandiose cattedrali, questi mosaici, questi quadri, queste statue, andate a visitare i Musei Vaticani. Occorrerebbe buttare giù la Cappella Sistina che è per la gioia e per la fede di tutti? Lo sapete che nella cappella Sistina passano anche ventimila persone al giorno? Lì c’è tutta la Bibbia! Le cose date a Dio sono poi per il vantaggio e la gioia di tutti. C’era un parroco che penso tutti abbiate sentito nominare, il Curato d’Ars. Andava vestito molto poveramente, ma quando si trattava di comprare camice, ostensorio, pianeta, era incontentabile, voleva le cose più belle, perché sono per il Signore. C’è gente che i soldi può darli ai poveri e la Chiesa quello che può fare, lo fa! Pensate anche soltanto alla Caritas in tutto il mondo, pensate anche alle tante mense che la Caritas ha qui a Roma.

Domanda: Tante persone dicono tanti rosari ma poi sembra che si comportino male con gli altri.
Don Amorth: Noi preghiamo per vivere da cristiani, per avere forza da Dio. Vivere da cristiani cosa vuol dire? Amare Dio con tutte le forze e amare il prossimo come lo ha amato Gesù. In che modo Gesù ci ha amato? San Giovanni è così chiaro: “Gesù ci ha amato dando la vita per noi, ciò vuol dire che noi dobbiamo amare il prossimo dando la vita per il prossimo. Quindi andiamoci piano a dire che tanta gente dice molti rosari e poi si comporta male, perché molte volte questa frase nasconde un atto di superbia. Come se dicessi: “Io non dico rosari, non prego, ma sono migliore degli altri.” E’ tutto da dimostrare. Eppure si dice che più si prega più si riesce a comprendere Dio, la Sua bontà. Forse non si prega con il cuore, ah questo è possibile, bisogna pregare con fede, non macchinalmente, pregare con fede e allora la preghiera accresce la fede, accresce la carità.

Domanda: Nonostante io preghi tanto, la mia situazione in ufficio è semplicemente disperata. I miei colleghi sono cattivi nei miei confronti e, addirittura mi minacciano di morte, perché ho saputo cose brutte che li riguardano. Conosco anche un impiegato di elevato livello che è stato mandato via, licenziato in malo modo, nella maniera più ingiusta, perché era venuto a sapere delle grosse magagne sul suo superiore. (E’ possibile anche questo). Ho perso ogni speranza, mi chiedo, se il Signore c’è, non vede la mia situazione? Non vede che non riesco a liberarmi da questo marcio che è intorno a me? Non posso lasciare il lavoro perché non saprei come vivere. Sono costretta a rimanere anche se piena di paura.
Don Amorth: Alle volte si è costretti a vivere in ambienti così e proprio perché si sa che una persona è cristiana, che disapprova certe cose che gli altri approvano, è perseguitata. Il cristiano deve accettare di essere perseguitato, il cristiano deve anche accettare di dare la vita per il Signore. Voi vedete in Medio Oriente quanti cristiani vengono uccisi in Chiesa. Un cristiano deve accettare di essere anche malvisto dagli altri perché la Chiesa è diversa dagli altri e guai se si uniforma alle idee degli altri.

Domanda: Sono diciotto anni che cerco di riportare mia figlia Paola a comportarsi da figlia di Dio, ma in tutto questo tempo le cose sono sempre peggiorate fino al punto che lei confessa di essere un’altra persona. Ormai è come se non vivesse più, passa tutta la notte e il giorno al computer e contatta persone inqualificabili; non ha più interesse per niente, neppure per la sua figliolina né per noi genitori. Dice di averci messo da parte già da molto tempo. Che cosa si deve fare?
Don Amorth: Quando una persona perde così completamente la testa c’è solo da pregare, da trattarla con bontà, perché la bontà può conquistare, mentre essere acidi, è controproducente. Sì, sì, disapprovare chiaramente, ma continuare ad amare e rimettersi alla misericordia di Dio.

Domanda: Quali sono le cause della diffusione delle pratiche magiche? Quali sono le conseguenze del diffondersi di queste pratiche?
Don Amorth: E’ chiarissimo, il diffondersi di queste pratiche magiche dipende dal diffondersi della perdita della fede. Quando si perde la fede, infallibilmente ci si dà alla superstizione, infallibilmente. Ecco qual è la causa della diffusione delle pratiche magiche. Qui a Roma, uno dei primi anni che ero esorcista, sono stato invitato da un insegnante di religione in una scuola di liceo, una delle più famose di Roma. Ho chiesto ai ragazzi: “Figlioli cari, vorrei sapere quanti di voi fanno il gioco del bicchierino.” Con questo gioco si parla con i morti. La Bibbia dice: “Chi parla con i morti è in abominio a Dio”. E’ vero satanismo e ho chiesto: “Quanti di voi almeno una volta hanno fatto il gioco del bicchierino o della moneta?” Più della metà hanno alzato la mano. E ho chiesto ancora, perché lo sapevo, quanti di loro facevano, durante l’ora di religione, il gioco del bicchierino. Tante mani in alto, tante! C’era lì l’insegnante di religione che mi aveva invitato. Purtroppo tanti sacerdoti queste cose non le sanno, pensano che sia un giochetto innocuo. Invece c’è chi subisce un’influenza o peggio ancora una possessione diabolica, bel guadagno eh!!!
Bisogna stare alla larga da tutto ciò che può procurare disturbi di carattere malefico, che a volte possono diventare molto gravi. A proposito di casi gravi mi viene in mente quello di Francesco Vaiasuso, che è stato poco per volta guarito ed è arrivato alla liberazione totale. Il più grande esorcista della Sicilia di nome Matteo La Grua, morto poco tempo fa, fu il primo a fare la diagnosi di tale caso. Si trattava di una persona posseduta da Satana con ventisette legioni. Mai nessun esorcista che io conosco, o di cui abbia letto qualcosa, ha avuto un caso così grave. Avete presente quando Gesù chiese a quell’indemoniato di Gerasa come ti chiami? E lui gli risponde: “mi chiamo legione perché siamo in molti.” Erano una legione. In questo caso invece le legioni erano ventisette! E’ stato scritto un libro a questo proposito che si legge d’un fiato perché è scritto anche molto bene. Tra qualche giorno, non vi so dire nemmeno quando, mi incontrerò con quello che è stato posseduto dal demonio e da ventisette legioni, perché ci troveremo insieme in una trasmissione che si chiama “Fatti vostri”. Credo che sia su Rai 2. Lui adesso sta bene, è guarito, ma cari miei che odissea! E c’è tanto da imparare in quel libro. Ecco ve lo segnalo perché merita di essere segnalato.
Vi ringrazio di avermi ascoltato.

tratto da:

domenica 6 gennaio 2013

Inizio del nuovo anno in preghiera



Oltre ai parrocchiani, hanno atteso in preghiera il nuovo anno 2013 anche migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo.
Secondo i dati forniti dall'Ufficio informazioni di Medjugorje, i gruppi più grandi che sono stati a Medjugorje erano quelli provenienti dalla Germania, dall’Italia, dalla Polonia, dalla Corea, dalla Cina, dall’Inghilterra, dalla Slovacchia, dalla Repubblica Ceca, dagli USA, dalla Francia, dalla Spagna, dalla Romania, dalla Slovenia e dall’Ungheria. Oltre ad essi, erano presenti anche gruppi più piccoli provenienti da molti stati del mondo, ed è affluita qui in preghiera anche una moltitudine di giovani dalla Croazia e dalla Bosnia Erzegovina.
La Santa Messa di ringraziamento per l'anno 2012, di Lunedì 31 Dicembre, è stata presieduta da fra Miljenko Šteko e concelebrata da quarantanove sacerdoti. Dopo la Santa Messa, i membri della Comunità “Cenacolo” hanno rappresentato il Presepe Vivente nello spazio antistante la chiesa.
L'attesa in preghiera del nuovo anno è iniziata alle ore 22:00 con una veglia, presieduta da fra Danko Perutina ed accompagnata da un coro e da un'orchestra internazionali.
Al momento del passaggio dal vecchio al nuovo anno, è stata celebrata la Santa Messa, presieduta dall’Amministratore Parrocchiale, fra Marinko Šakota, e concelebrata da centoquarantatre sacerdoti.
La chiesa di San Giacomo, lo spazio attorno ad essa, lo spazio antistante l’Altare esterno ed il grande salone erano gremiti da una moltitudine di persone, che pregava e lodava Dio con gioia.
L'intero programma è stato tradotto simultaneamente in numerose lingue ditutto il mondo, ed anche Radio “Mir” Medjugorje ha trasmesso tutto in diretta.

La Riconciliazione, commento di padre Armando


La Riconciliazione
Devo dire che tutti i Messaggi di questo Natale mi hanno colpito, ma quello del 2 Gennaio u.s. mi sta macinando dentro.
Questa sera, mentre mi preparavo alla S. Messa, mi è venuto questo pensiero: perché non mi impegno a lasciarmi guidare per questa prima settimana dalla Regina della Pace nella “Riconciliazione”? Infatti Lei ci ha detto:Attraverso la riconciliazione, il digiuno e la preghiera, io vi guiderò”Ho cosí deciso di iniziare questo cammino di riconciliazione con tutte quelle persone che mi hanno ferito o che io ho ferito nel corso della mia vita. Da questa sera hanno cominciato a scorrermi nella memoria episodi, volti, situazioni, che hanno bisogno in me di riconciliazione. Sento che devo dire il nome di ogni persona che mi ha offeso o ferito e dire: “N. io voglio perdonarti. Perdonami, se anch’io ho sbagliato verso di te.” Dal mio cuore, deve cominciare a “scorrere il fiume della Misericordia”, della quale io stesso ne sono Ministro, e della quale io stesso ne faccio frequente esperienza quando mi accosto alla Confessione personale.
Non so dove mi porterà questo cammino, ma so che la mia mano è nella mano di Maria e i miei occhi si devono posare sul volto di quelle persone sulle quali si posano gli occhi di Maria, perché possa guardarli come li guarda Lei.
So che finché non inizio un cammino concreto, nulla cambierà nella mia vita. Mi basterà una settimana? Perché poi vorrei lasciami guidare alla prossima  sul digiuno, e poi sulla preghiera e poi li riprenderò perché è un cammino che impegna tutta la vita. 
L’immagine che si è cristallizzata dentro di me è quella di una perla che è caduta nel fango. Dio dice tante volte nella Scrittura: “Tu sei preziosa, tu sei prezioso ai miei occhi!” La tentazione sarebbe quella di calpestarla, di eliminarla dal mio giro di amicizie. Ma non sarebbe piú importante fermarsi, raccoglierla, ripulirla e riporla in un posto piú sicuro del mio cuore?
Sono andato a ripescare nella mia biblioteca il libro “L’arte di perdonare” (guida pratica per imparare a perdonare e guarire) di Jean Monbourquette (un mio confratello Canadese deceduto l’anno scorso a 82 anni) (edizioni paoline), per rispolverare i 12 passi suggeriti. A suo tempo mi è servito. Oggi viene buono ancora. Forse non si trova piú nelle librerie cattoliche (In Internet c’è ancora una breve presentazione), ma chi ce l’ha o lo pesca lo troverà utile e interessante ancora! Per curiosità vi trascrivo il titolo del 12° Passaggio, “sconcertante”: “Decidere se mettere fine al rapporto o rinnovarlo”.
Mi attende un bel cammino! Lo propongo anche a voi, ma preghiamo anche gli uni per gli altri perché ognuno sia sostenuto dalla preghiera reciproca, seguendo la Regina della Pace.
Vi benedico.
P. Armando Favero O.M.I.

tratto da: Informazioni da Medjugorje

VANGELO DEL GIORNO

Epifania del Signore, solennità - Anno C 

6 GENNAIO 2013

Oggi la Chiesa celebra : L'EPIFANIA DEL SIGNORE (solennità)

Santo(i) del giorno : S. CARLO da Sezze, Frate laico francescano ,  B. RITA AMADA de Jesus (Rita López de Almeida), Suora e fondatrice 
image Per saperne di più sui Santi del giorno... 

Letture del giorno

Meditazione del giorno : San Giovanni Crisostomo 
Seguiamo i magi

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 2,1-12. 
Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano:
«Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo».
All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.
Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella
e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.
Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. http://vangelodelgiorno.org/M/IT/

sabato 5 gennaio 2013

Apparizione a Marija del 1 gennaio 2013

Apparizione a Marija del  1 gennaio 2013

Marja racconta:
"Nel momento dell'apparizione in cui la Madonna è arrivata io ho raccomandato tutti noi, tutte le nostre intenzioni.
La Madonna ha pregato su di noi e poi è rimasta nel silenzio.
Io ho chiesto se ha da dirci qualcosa.
E ad un certo momento la Madonna ha detto:
"Cari figli io conto su di voi, pregate per le mie intenzioni."
Poi la Madonna ha steso le mani su di noi, ha pregato su di noi e ci ha benedetto.


Noi tutti  presenti,  quando Marija ha chiesto un foglio ed una penna, eravamo molto emozionati e felici di sapere che la Gospa
ci aveva lasciato un messaggio.
Poi sentirsi dire “conto su di voi…” è stato ancora più emozionante.

giovedì 3 gennaio 2013

VANGELO DI OGGI 3 GENNAIO 2013

Il Vangelo di oggi

+ Dal Vangelo secondo Giovanni 1,29-34

Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! 
Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me.
Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele».
Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.
Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.
E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».


tratto da: Radio Maria

MESSAGGIO DEL 2 GENNAIO 2013 A MIRJANA


Cari figli, con molto amore e pazienza, cerco di rendere i vostri cuori simili al mio Cuore. Cerco di insegnarvi, col mio esempio, l’umiltà, la sapienza e l’amore, perché ho bisogno di voi, non posso senza di voi, figli miei. Secondo la volontà di Dio vi scelgo, secondo la sua forza vi rinvigorisco. Perciò, figli miei, non abbiate paura di aprirmi i vostri cuori. Io li darò a mio Figlio ed Egli, in cambio, vi donerà la pace divina. Voi lo porterete a tutti coloro che incontrate, testimonierete l’amore di Dio con la vita e, tramite voi stessi, donerete mio Figlio. Attraverso la riconciliazione, il digiuno e la preghiera, io vi guiderò. Immenso è il mio amore. Non abbiate paura! Figli miei, pregate per i pastori. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni condanna, perché non dimenticate: mio Figlio li ha scelti, e solo Lui ha il diritto di giudicare. Vi ringrazio”.

Fonte: Info da Medjugorje