IL GRUPPO DEL ROSARIO DELLA PACE, si incontra in parrocchia, ogni secondo lunedì del mese, nella chiesa Santa Maria degli Angeli, nella borgata di Partanna-Mondello a Palermo, in Via Lorenzo Jandolino 117.
INIZIO PROGRAMMA: ore 16,30 Presentazione ed accoglienza del Parroco, padre Pasquale Della Corte, ore 16,45 Adorazione Eucaristica, ore 17,00 Recita del Santo Rosario, ore 18,00 Celebrazione Santa Messa. Tutto è animato, con canti e lettura dei messaggi della Regina della Pace...
CARISMA DE GRUPPO DEL ROSARIO: è di essere strumento della Nuova Evangelizzazione della Pace, al servizio della Chiesa Cattolica del Terzo Millennio, che si impegna ad annunciare la Parola di Dio, la Buona Novella e la Dottrina Cristiana.

Il Blog è consacrato alla Regina della Pace, a San Michele Arcangelo e a San Giuseppe.

Pace e bene!!!

VENITECI A TROVARE PER PREGARE INSIEME IL SANTO ROSARIO, VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

per chi volesse, la Madonnina di Medjugorje, a casa propria e in famiglia, per formare un cenacolo del rosario, può contattare la sig.ra Anna Maria al cell. 339/6090931 oppure padre Pasquale in parrocchia al 091/450773, è dovere di ogni cristiano pregare il rosario ogni giorno pace e bene!

"La fede non è alienazione, ma cammino di verità per prepararsi a vedere il volto meraviglioso di Dio!" (Papa Francesco)


martedì 26 novembre 2013

TESTIMONIANZA

TUTTO CIÒ CHE HA FATTO LO HA FATTO PER AMORE DEGLI UOMINI
 
 
2.jpgDopo la mia Ordinazione a Diacono, mi sentivo un po' disorientato, avevo dubbi sulla mia vocazione e mi concessi un anno di riflessione. Durante questo periodo avvenne il mio profondo incontro personale con Padre Slavko. Lo incontrai per caso in Chiesa. Venne verso di me e mi chiese: "Cosa c'è, come stai?". Mi fece un sorriso e mi invitò al  suo seminario sul digiuno. Fui molto sorpreso dalla sua domanda su come stessi, fatta in modo così semplice come se sapesse dei miei problemi, e mi sorprese anche il suo invito. Lo accompagnai e da quel giorno sono sempre rimasto molto legato a lui. E' stato il mio Padre confessore e fu lui a dire l'omelia durante la mia prima Messa. Dopo quel seminario mi fu molto facile scegliere il Sacerdozio. Ricordo bene le sue parole durante la mia prima Messa: esse sono per me di fondamentale importanza ancora oggi: "Tutto ciò che fai nella tua vita non farlo perché gli altri ti amino, ma tutto ciò che fai fallo per amore degli altri!". Questa frase caratterizza anche l'essenza di Padre Slavko: tutto ciò che ha fatto, lo ha fatto per amore degli uomini e non per essere amato dagli uomini.
Potrei parlare per giorni interi di Padre Slavko, poiché negli ultimi anni ho trascorso con lui ogni momento libero. L'ho cercato con gli occhi, per me era la gioia più grande poterlo accompagnare ovunque, sul Križevac, sulla collina delle apparizioni, in Chiesa. Ricordo una volta quando tornammo tardi la sera da un viaggio. Trascorremmo ancora un po' di tempo nell'ufficio della parrocchia con i confratelli e poi mi disse: "Ora vai a dormire. Ti devi riposare". Gli chiesi: "E tu cosa fai?". Rispose: "Io vado a salutare la Madonna". Era mezzanotte e soffiava un forte vento freddo. Tuttavia si recò presso la Croce blu ed io lo accompagnai.
Con questo voglio solo sottolineare il suo grande amore per la Madonna. L'ha amata veramente con il cuore ed ha realizzato tutti i suoi messaggi. Quando la Madonna ha chiesto di adorare il Figlio, egli ha introdotto l'Adorazione. Quando la Madonna ha chiesto di andare sul Križevac, lo ha fatto. Quando la Madonna ha chiesto di digiunare, egli ha avviato i seminari sul digiuno. Quando la Madonna ha detto: "Andate nella natura a scoprire Dio, il Creatore", egli ha fatto di tutto per la natura. Spesso sul Križevac è stato visto mentre raccoglieva rifiuti, cosa che ha affascinato tanti pellegrini, i quali si sono spesso uniti a lui.
Fra Marinko Šakota
(Dalla rivista: "Medjugorje, un invito alla preghiera", nr. 47, III trimestre 2001, pag. 43).
 

MESSAGGIO DEL 25 NOVEMBRE 2013 A MARIJA DI MEDJUGORJE

 
Messaggio della Regina della Pace: 25 novembre 2013  a Marija

"Cari figli! Oggi vi invito tutti alla preghiera. Aprite profondamente la porta del cuore, figlioli, alla preghiera, preghiera del cuore e allora l’Altissimo potrà operare nella vostra libertà e inizierà la vostra conversione. La fede diventerà forte così che potrete dire con tutto il cuore: ‘Mio Dio e mio tutto’. Comprenderete, figlioli, che qui sulla Terra tutto è passeggero. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
 


http://www.medjugorje.hr/it/  

sabato 23 novembre 2013

GRUPPI DI PREGHIERA NEL MOVIMENTO SPIRITUALE MARIANO SECONDO MEDJUGORJE

fra Slavko Barbaric

I.

E' un fatto inderogabile che nel mondo siano nati numerosi gruppi di preghiera fondati dai pellegrini di Medjugorje. Questo è successo, e succede tutt'ora, per il desiderio espresso della Madonna di formare gruppi di preghiera. E' difficile saperne il numero esatto, di certo se ne contano migliaia (cfr. Rene Laurenten, Eight years, 1989, Milford, Ohio, the Riehle Foundation, pag. 56).
Il primo gruppo di preghiera è stato formato il 4 luglio 1982, un anno dopo l'inizio delle apparizioni della Madonna. Questo gruppo è ancora attivo e bisogna sottolineare che si tratta di un gruppo particolare. Secondo la testimonianza di Ivan il veggente, la Madonna aveva infatti chiesto a coloro che lo desideravano di radunarsi e pregare insieme, aggiungendo che Lei stessa sarebbe stata con loro in modo speciale.
La Vergine aveva anche chiesto di formare dei gruppi di preghiera in tutte le comunità parrocchiali, per aiutarLa con la preghiera a realizzare i piani che il Signore Le ha affidato. All'inizio il gruppo si radunava tre volte alla settimana sul Podbrdo: il lunedi, il mercoledi e il venerdi. Durante la preghiera la Madonna appare dando dei brevi messaggi. Ivan, Marija e Vicka la vedono, però soltanto Ivan può parlare con la Madonna e sentire i Suoi messaggi. Quando Ivan non può essere presente, è sostituito da Marija e quando lei è assente, la sostituisce Vicka. A volte gl'incontri sono riservati soltanto al gruppo formato da una quarantina di persone, a volte sono aperti a tutti. Ultimamente gl'incontri si svolgevano due volte alla settimana, il lunedi e il venerdi e da poco tempo il martedi e il venerdi.
Questi sono molto semplici; preghiera del Rosario, canti, lettura della Sacra Scrittura e del messaggio. Solitamente si svolgono all'aperto, sul Podbrdo o sul monte Krizevac, indipendemente delle condizioni del tempo.
Quest'incontri sono significativi per i progetti che il Signore ha affidato alla sua umile serva Maria, ma anche per la crescita spirituale di ogni singolo membro del gruppo di preghiera.
Alla domanda: "Che cosa significa per te partecipare al gruppo di preghiera?", Ivan il veggente ha risposto: "Partecipare al gruppo di preghiera in questi tempi, è molto importante per me... Imparo a pregare nel gruppo e non posso immaginare la mia crescita spirituale senza di esso".

II.

Un secondo gruppo di preghiera è stato fondato da Jelena Vasilj nel marzo del 1983. A quel tempo era una ragazzina di dieci anni che faceva l'esperienza di sentire la voce interiore, come d'altra parte sente anche adesso. Secondo la sua testimonianza, la Madonna le parla e le insegna. Questo gruppo si radunava nella canonica dopo la Santa Messa serale ed era sotto la guida di p. Tomislav Vlasic' e, ogni tanto, degli altri sacerdoti. Durante l'incontro, che era organizzato con della semplice preghiera e dei canti, la Madonna dava dei messaggi al gruppo attraverso Jelena stessa, insegnando a pregare. Uno dei due incontri di preghiera era per il vescovo locale. Il terzo incontro serviva per parlare delle esperienze vissute.
Il gruppo è stato attivo fino al 1987. Chi voleva parteciparvi doveva impegnarsi a non prendere nessuna decisione per la propria vita per quattro anni e, quando una parte del gruppo è andata in Italia con p. Tomislav Vlasic, gli altri componenti si sono ritrovati ancora per qualche tempo. Attualmente si sta formando una comunità guidata d p. Tomislav, chiamata "Regina della Pace - completamente Tuoi - tramite Maria a Gesù" che in Italia è accettata come esperimento da un Vescovo. Ci sono i candidati, i postulanti, i novizi, coloro che hanno già fatto i voti ed anche un folto gruppo di collaboratori esterni, di fraternità organizzate e di gruppi di preghiera. All'inizio Jelena ha trasmesso il seguente messaggio:
"La Madonna dice: desidero avere qui un gruppo di preghiera. Io guiderò il gruppo e darò le regole di consacrazione per esso. Con queste regole tutti gli altri nel mondo possono consacrarsi. Contemplate per un mese ma trasmettete le condizioni che io dò.
Prima di tutto bisogna rinunciare a tutto e mettersi completamente nelle mani di Dio. Tutti devono rinunciare ad ogni paura perché se siete abbandonati a Dio non c'é spazio per nessuna paura. Tutte le difficoltà che troverete saranno per la vostra crescita spirituale e per la gloria di Dio. Io invito i giovani perché gli sposati hanno i loro impegni. Tutti quelli che però desiderano partecipare a questo programma possono seguirlo almeno parzialmente. Io guiderò il gruppo."
Oltre agli incontri durante la settimana, la Madonna ha chiesto al gruppo l'adorazione notturna una volta al mese, cosa che il gruppo faceva solitamente la notte del primo sabato del mese, terminando con la Santa Messa mattutina della domenica.

III.

Dopo un breve riassunto dei fatti proviamo a rispondere ad una semplice domanda: Che cos'è il gruppo di preghiera?
Il gruppo di preghiera è comunione di fedeli che si radunano in preghiera una volta o più durante la settimana o durante il mese. E' un gruppo di amici che pregano insieme il Rosario, leggono la Sacra Scrittura, celebrano la Messa, che s'incontrano e si scambiano le proprie esperienze spirituali. E' sempre stato consigliato che il gruppo sia sotto la guida di un sacerdote e se questo non fosse possibile, si consiglia d'organizzare gl'incontri di preghiera nella semplicità.
I veggenti sempre sottolineano che il primo ed il più importante gruppo di preghiera deve essere la famiglia e che soltanto allora si può parlare di una vera educazione spirituale che ha la sua continuazione nel gruppo di preghiera. Il gruppo richiede che ogni suo membro sia attivo e che dia il proprio contributo spirituale. Soltanto così il gruppo può vivere e crescere.

IV.

Le fondamenta bibliche e teologiche del gruppo di preghiera si trovano, tra l'altro, nella parola di Cristo: "E ancora vi assicuro che se due di voi, in terra, si troveranno d'accordo su quel che devono fare e chiederanno aiuto nella preghiera, il Padre mio che è in cielo glielo concederà. Perché se due o tre si riuniscono per invocare il Mio nome, io sono in mezzo a loro" (Matteo, 18, 19-20).
In effetti il primo gruppo di preghiera è nato durante la prima novena dopo l'Ascensione di Cristo, quando la Madonna ha pregato con i discepoli attendendo, sempre in preghiera, che il Signore Risorto adempisse la Sua promessa e mandasse lo Spirito Santo, come è successo il giorno di Pentecoste (Atti 2, 1-5). Anche la prima Chiesa si comportava similarmente, come ci dice San Luca negli Atti degli Apostoli: "Essi ascoltavano con assiduità l'insegnamento degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla cena del Signore e pregavano insieme" (2, 42) e "Tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano. Vendevano le loro proprietà e i loro beni e distribuivano i soldi fra tutti, secondo le necessità di ciascuno. Ogni giorno, tutti insieme, frequantavano il tempio. Spezzavano il pane nelle loro case e mangiavano con gioia e semplicità di cuore. Lodavano Dio, ed erano ben visti da tutta la gente. Di giorno in giorno il Signore faceva crescere il numero di quelli che giungevano alla salvezza" (2, 44-47).

V.

Esiste sicuramente anche un motivo sociologico per spiegare l'esistenza dei gruppi di preghiera. Ogni individuo deve curare la propria crescita spirituale e la comunione è insostituibile per questa crescita, a causa della struttura psicofisica della persona umana. E' importante soprattutto oggi perché l'individuo si perde facilmente nel ritmo dei nostri giorni. Il gruppo aiuta la crescita spirituale, la coregge e la sprona. L'esperienza di uno arricchisce ed illumina l'esperienza dell'altro. Chi rimane da solo si trova nel pericolo di crescere senza nessun controllo. Tutte le difficoltà si superano più facilmente nel gruppo e si trasformano in ricche esperienze spirituali. Il gruppo aiuta a curare ed indirizzare i carismi.

VI.

I gruppi di preghiera mariani si possono riconoscere facilmente, grazie al loro comportamento nei confronti della comunità parrocchiale. E' chiaro che il gruppo di preghiera non è il supervisore liturgico-pastorale delle attività parrocchiali. E' una grande tentazione per i gruppi che trovano difficoltà nell'entrare in comunicazione con chi lavora nella parrocchia e con i sacerdoti, caso non raro. C'é infatti una resistenza da parte di molti preti che non acccettano i gruppi di preghiera in genere e, soprattutto, quelli nati come frutto di Medjugorje. Se non si sta ben attenti, nei gruppi si sviluppa uno spirito negativo e pieno di critica verso tutto ciò che il parroco fa e, di conseguenza, si provoca un distacco e un essere ai margini dove esiste il pericolo di essere persino esclusi dalla comunità parrocchiale. Qui non voglio entrare nella problematica del rapporto tra la comunità parrocchiale ed il gruppo di preghiera, ma certamente desidero sottolineare che il gruppo di preghiera di spiritualità mariana, assolutamente non deve lasciarsi provocare da nulla e non deve lasciarsi spingere ai margini, con il rischio di perdere la sua identità o di avvicinarsi alle sette, diventando alla fine dannoso sia alla comunità parrocchiale sia al gruppo stesso.
Il secondo pericolo che s'incontra spesso nei gruppi di preghiera mariani, è che in essi regna un'atmosfera apocalittica e catastrofica. Si verifica che chi partecipa sappia tutto sugli avvenimenti futuri, sulle catastrofi, sui cataclismi e di conseguenza diffonda lo spirito di paura e d'angoscia. Questa loro "conoscenza" viene sempre alimentata da una ricerca affannosa di quelle persone che trasmettono messaggi di questo genere. Succede facilmente, che questi stessi gruppi sappiano molto di più di quello che Gesù ci ha detto nel Vangelo a proposito degli avvenimenti futuri. L'esistenza di "segreti" che vengono trasformati con la fantasia, spesso malata, in notizie sicure sul futuro, contribuisce ad alimentare questo spirito apocalittico e catastrofico.
Né il primo né il secondo caso che abbiamo descritto, qualora il gruppo si lasciasse coinvolgere, si addice allo spirito mariano. Maria è Madre e una madre non diffonde mai la paura e l'angoscia tra i figli; al contrario Lei educa per la pace e per la fiducia.
Il gruppo di preghiera deve essere il cuore e l'anima di ogni comunità parrocchiale, oltre che a essere legato al parroco ed alle persone che collaborano in parrocchia. I gruppi mariani sono i "nuclei materni" di ogni comunità parrocchiale i quali, vivendo una vita di preghiera, sviluppano l'attività materna nella parrocchia. Da questi "nuclei materni" nascono nuovi fedeli convinti, le famiglie si rinnovano e proteggono i figli, la gioventù si educa, le vocazioni spirituali sono coltivate, le attività sia liturgico-pastorale sia di assistenza agli anziani, inabili, emarginati, carcerati si sviluppano in ogni senso. Tutto si può esprimere con le parole che il Papa Giovanni Paolo II ha scritto nell'Enciclica "Vangelo della vita"; ogni vita deve essere "rispettata, difesa, amata e ogni vita deve essere servita" (cfr. Vangelo della vita, 1995, n. 5). I gruppi mariani, in quanto nuclei materni nella parrocchia, operano secondo i criteri che Gesù ha espresso e che San Matteo ha scritto nel brano 25, 31-46 dove è chiara una cosa sola, cioé che tutte le preghiere, i digiuni, le messe e le confessioni devono servire a sviluppare l'amore verso ogni uomo e a sviluppare il coraggio di servire tutti. Lo spirito ed il cuore materno conoscono le neccessità dei propri figli e reagiscono senza stancarsi e senza sosta a queste necessità, che sono al di là di ogni legge e di ogni disposizione. Questi gruppi, senza dubbio, porteranno alla Chiesa d'oggi un vero rinnovamento della vita cristiana e ne mostreranno il vero volto che rischia di essere trasfigurato.

VII.

Se facciamo un riassunto di ciò che sappiamo che la Madonna ha chiesto ai gruppi di preghiera, si può dire che la prima cosa è il decidersi radicalmente per la preghiera quotidiana, il partecipare alla Santa Messa, il confessarsi ogni mese, il diventare un vero testimone e l'essere attivi nella parrocchia. Prima di un Natale la Vergine ha chiesto al gruppo di fare un'opera di bene. Allora i giovani hanno aiutato i vecchi, sono andati a trovare gli ammalati e gl'infermi, hanno aiutato a riparare le case delle famiglie povere, hanno preparato la legna per l'inverno e così via.
A livello spirituale, oltre agli incontri di preghiera durante la settimana, la Madonna ha chiesto di organizzare gli esercizi spirituali di uno o più giorni, di andare nella natura per svolgere dei temi di spiritualità.
Ecco le regole per i gruppi di preghiera di Medjugorje che possono essere tratte dai messaggi:
  1. rinunciare a tutto e abbandonarsi completamente a Dio, credendo che tutto ciò che accade si trasformi in bene;
  2. invitare i giovani a partecipare ai gruppi di preghiera;
  3. rinnunciare ad ogni paura ed angoscia perché essendo abbandonati a Dio, non c'é più posto per nessuna paura;
  4. amare i nemici e cacciar fuori del cuore ogni odio, amarezza e condanna;
  5. digiunare due volte allla settimana;
  6. partecipare al gruppo almeno una volta alla settimana;
  7. decidersi di pregare tre ore al giorno, le preghiere del mattino e della sera comprese, partecipare alla Santa Messa, ricevere la comunione, fare adorazione e mantenere lo spirito di preghiera durante i lavori quotidiani;
  8. pregare per i vescovi e per tutti coloro che hanno delle responsabilità nella Chiesa;
  9. decidersi di rimanere nel gruppo di preghiera per quattro anni, usufruendo di questo tempo per la maturazione personale e non prendere nessuna nuova e basilare decisione per la propria vita;
  10. ogni gruppo deve avere un sacredote.
Tramite Jelena, il 25 aprile 1983 la Madonna ha dato il seguente messaggio:
"Dì ai miei figli e figlie che il mio cuore arde per loro. Io chiedo soltanto conversione, soltanto conversione".

VIII.

Nella relazione sul proprio gruppo di preghiera a Lima, Perù, Cecilia Batlle de Zavala scrive
  • che ogni martedi si radunano per la preghiera del Rosario, per la lettura dei messaggi, per l'insegnamento e per le testimonianze e che una volta al mese viene la guida spirituale, Rev. Angelo Costa, per indirizzare spiritualmente il gruppo;
  • che hanno un gruppo di donne, il cui numero aumenta continuamente, che si sono dedicate all'assistenza dei carcerati: pregano con loro, portano loro dei libri, parlano con le loro famiglie e le aiutano;
  • che un gruppo va negli ospedali a trovare gli ammalati più abbandonati per aiutarli spiritualmente e materialmente;
  • che un gruppo va nelle case di riposo con lo stesso scopo - per aiutare spiritualmente e materialmente;
  • che organizzano gli esercizi spirituali per le famiglie e per i giovani;
  • che durante il conflitto tra Perù ed Ecuador hanno organizzato l'"Azione del Rosario per i militari". Dopo averne informato tutti i centri militari, hanno ricevuto tante lettere molto commoventi da ufficiali e da militari. (Relazione estesa al VI incontro dei Centri Mariani - Kraljica Mira a Quito, Ecuador, nel ottobre 1995)

IX.

Per finire, desidero concludere con il messaggio che la Madonna ci ha dato:
Messaggio del 25 novembre 1994
"Cari figli!
Oggi v'invito alla preghiera. Io sono con voi e vi amo tutti. Io sono vostra madre e desidero che i vostri cuori siano simili al mio cuore. Figlioli, senza preghiera non potete vivere ne dire che siete miei. La preghiera è gioia. La preghiera è ciò che il cuore umano desidera. Perciò, avvicinatevi, figlioli, al mio Cuore Immacolato e scoprirete Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"

http://www.medjugorje.hr/it/fenomeno-di-medjugorje/guida/gruppi-di-preghiera/

La preghiera del Papa a Nostra Signora della Pace



Nella Conclusione della Esortazione Apostolica ECCLESIA IN OCEANIA, data a Roma, presso san Pietro, 22 novembre 2001, il Santo Padre invita i fedeli a rivolgersi con lui alla Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre della Chiesa.
“Nei tempi di difficoltà e di dolore, Maria è stata rifugio sicuro per quanti cercavano pace e consolazione. Nelle chiese, nelle cappelle e nelle case, l'immagine di Maria ricorda alle persone la sua amorevole presenza e la sua materna protezione. In alcune zone della regione del Pacifico, Ella viene venerata in maniera speciale sotto il titolo di Aiuto dei Cristiani e i Vescovi l'hanno proclamata Patrona dell'Oceania sotto il nome di Nostra Signora della Pace.
In Cristo Gesù, che Ella ha nutrito sul suo grembo, è nato un nuovo mondo nel quale la giustizia e la misericordia si incontrano, un mondo di libertà e di pace. Nella Croce e nella Risurrezione di Cristo, Dio ha riconciliato a sé il mondo e ha proclamato il Signore Gesù Principe della Pace per ogni tempo e ogni luogo. Possa Maria, Regina Pacis, aiutare i popoli dell'Oceania a conoscere questa pace e a condividerla con gli altri! All'alba del terzo Millennio cristiano, possano la vera giustizia e la piena armonia essere il dono di Dio all'Oceania e a tutte le nazioni del mondo!”

Preghiera a Nostra Signora della Pace

O Maria, Aiuto dei Cristiani, nelle nostre necessità ci rivolgiamo a te
con occhi di amore, con mani libere e cuori ardenti.
Ci rivolgiamo a te per poter vedere il tuo Figlio, nostro Signore.
Innalziamo le mani per avere il Pane della Vita.
Spalanchiamo i cuori per ricevere il Principe della Pace.
Madre della Chiesa, i tuoi figli e figlie ti ringraziano
per la tua parola affidabile che risuona lungo i secoli,
innalzandosi da un'anima vuota resa colma di grazia,
preparata da Dio per accogliere la Parola data al mondo,
affinché il mondo stesso possa rinascere.
In te, il regno di Dio è albeggiato,
un regno di grazia e di pace, di amore e di giustizia, sorto dalle profondità della Parola fatta carne.
La Chiesa in tutto il mondo si unisce a Te nel dar lode a Lui
la cui misericordia si estende di generazione in generazione.
O Stella maris, luce di ogni oceano e Signora delle profondità,
guida i popoli dell'Oceania attraverso ogni mare oscuro e tempestoso,
affinché possano giungere al porto della pace e della luce
preparato in Colui che ha calmato le acque.
Proteggi tutti i tuoi figli da ogni male,
poiché le onde sono alte e noi siamo lontano da casa.
Mentre ci avventuriamo per gli oceani del mondo,
e attraversiamo i deserti del nostro tempo,
mostraci, o Maria, il Frutto del tuo grembo,
poiché senza il Figlio tuo siamo perduti.
Prega affinché mai veniamo meno lungo il cammino della vita,
affinché nel cuore e nell'animo, con le parole e con gli atti,
nei giorni di bufera e nei giorni di bonaccia,
possiamo sempre volgerci a Cristo e dire:
«Chi è costui al quale anche il vento e il mare obbediscono?».
Nostra Signora della Pace, nella quale ogni tempesta si placa,
all'inizio del nuovo millennio prega
perché la Chiesa in Oceania non cessi di mostrare a tutti
il volto glorioso del tuo Figlio, pieno di grazia e di verità,
così che Dio regni nei cuori dei popoli del Pacifico
ed essi trovino pace nel Salvatore del mondo.
Intercedi per la Chiesa in Oceania, affinché abbia la forza
di seguire fedelmente la via di Gesù Cristo,
di proclamare coraggiosamente la verità di Gesù Cristo,
di vivere gioiosamente la vita di Gesù Cristo.
Aiuto dei Cristiani, proteggici!
Luminosa Stella del Mare, guidaci!
Nostra Signora della Pace, prega per noi!

Dato a Roma, presso san Pietro, 22 novembre 2001, ventiquattresimo del mio Pontificato.
JOANNES PAULUS PP. II
 

TESTIMONIANZA: DALLA DISCOTECA AL CONVENTO

 
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P. SLAVKO parla del suo viaggio in SARDEGNA e SICILIA - Vescovi aperti - Incontro con Antonio Piras - Eco di Medjugorje nr. 70


“Una lunga interminabile vegli a di preghiera, ispirata al messaggio di Medjugorje nel gran Santuario di Bonaria a Cagliari, con 5-6000 persone presenti”-così il giornale locale Unione Sarda- “ha caratterizzato l’arrivo di P. Slavko in Sardegna. Le sue giornate sono state piene di incontri nelle chiese strapiene a Cagliari, Sassari, Nuoro, in una comunità terapeutica, con un folto gruppo di giornalisti e parlando due volte alla televisione.” A Tempio Pausania ha concelebrato con il vescovo Pietro Meloni. che ha assistito a tutte le funzioni dalle 9,30 alle 12, compresa la relazione sui fatti di Medjugorje il Vescovo ha tenuto poi una stupenda omelia sulla Pace alla quale Maria chiama.
“Ho incontrato 4 Vescovi - ci ha detto P. Slavko -: sono molto aperti . La gente ha molto corrisposto. Il mio incontro Antonio Piras. E’ evidente che ogni tanto la Madonna opera qualche fatto che scuote. Ho parlato col medico che, dopo aver descritto tutto quello che lui aveva, affermava: 'Non voglio parlare in maniera definitiva. Posso dire che non si può spiegare quel che è successo. Prendeva 12 medicine al giorno, era paralizzato, non parlava, non camminava. Adesso parla, cammina, mangia da solo'.
Il parroco poi mi ha descritto quello che ha fatto. Vedo che essi hanno capito bene. Insistono sull’invito di Maria alla preghiera, non tanto sulla guarigione: vanno oltre. Quando tu hai trovato un’acqua, non dici solo che hai trovato l’acqua ma cominci a bere. Non parlano solo del miracolo ma rispondono sul serio al segno: questo è molto importante. (Non c’è da meravigliarsi che, in questo clima di preghiera,possa essere avvenuta un’altra guarigione che ha del prodigioso, nello stesso paese, tramite lo stesso parroco don Vincenzo Pirarba, a favore di una sessantenne, come riferiscono i giornali del 21 febbraio. La preghiera insistente e incessante non può trasportare anche le montagne? -n.d.r.-) — Sono andato anche in Sicilia. Grande folla presso i benedettini, dove si è tenuto l’incontro molto seguito, con l’Eucaristia. Così pure in un’altra chiesa la seconda sera. Ho parlato a radio Sole dei Paolini per mezz’ora. Vogliono che pure a loro siano telefonato il messaggio del 25 col commento. Spero che questa breve visita aiutera sia quelli che sono stati a Medjugorje sia gli altri a vivere quello che la Madonna vuole e a lavorare per la pace. Ma questa gente ha bisogno di essere seguita ed aiutata.”
 

Padre Slavko Barbaric

Cari amici,
il 24 novembre ricorre l'anniversario della nascita al cielo di padre Slavko Barbaric, così come la Madonna stessa ha detto nel messaggio del 25 novembre 2000:  
 
<<Cari figli, oggi che il Cielo vi è vicino in modo particolare, vi invito alla
preghiera perchè attraverso la preghiera mettiate Dio al primo posto. Figlioli, oggi vi sono vicina e
benedico ognuno di voi con la mia benedizione materna perchè possiate avere la forza e l’amore per
tutte le persone che incontrate nella vostra vita terrena e perchè possiate dare l’amore di Dio.
Gioisco con voi e desidero dirvi che il vostro fratello Slavko è nato al Cielo e intercede per voi.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.>>
 
Fra Slavko è stato un grande testimone di Medjugorje in tutto il mondo.
Fin dal 1982 egli credette alle apparizioni e si mise alla scuola della Regina della Pace, diventando per i pellegrini un vero padre spirituale.
La sua morte è stata per tutti noi un grande dolore, anche se la testimonianza della sua vita ci sarà sempre di esempio.
Riproponiamo delle testimonianze  che descrivono la sua attività a Medjugorje e il suo amore per i messaggi della Gospa, per ricordare la sua figura e in ringraziamento per la sua instancabile opera.
Nostro fratello Slavko che sei nato in cielo, intercedi per noi.
 
 
PADRE SLAVKO BARBARIC 
IN MEMORIAM
 
 
http://www.infodamedjugorje.altervista.org/sacerdoti/slavko.jpgP. Slavko Barbaric è venuto a mancare il 24 novembre 2000 alle ore 15.30. Dopo aver completato il rito della Via Crucis, che come ogni venerdì eseguiva insieme ai pellegrini ed ai parrocchiani, ha iniziato ad avvertire dolori. Si è seduto su un masso, si è rapidamente accasciato, ha perso conoscenza ed ha reso l'anima al Signore.  
P. Slavko Barbaric era nato l'11 marzo 1946 da Marko e Luca Stojic a Dragicina (parrocchia di Cerin). Aveva frequentato i primi otto anni di scola a Cerin ed il ginnasio a Dubrovnik. Era entrato nell'ordine francescano a Humac il 14 luglio 1965. Aveva preso i voti il 17 settembre 1971 ed era stato ordinato sacerdote il 19 dicembre 1971. Aveva studiato a Sarajevo, Graz e Friburgo. Aveva portato a termine gli studi a Graz (in Austria) conseguendo il magistero. Dopo cinque anni di attività pastorale nella provincia dell'Erzegovina, nella parrocchia di Capljina, nel 1978 aveva deciso di proseguire gli studi a Friburgo e qui, nel 1982, aveva ottenuto il dottorato in pedagogia religiosa, conseguendo il titolo di psicoterapeuta.  
Aveva lavorato a Capljina come sacerdote francescano dal 1973 al 1978. Dalla primavera del 1982 fino al settembre 1984 aveva lavorato a Mostar come catechista degli studenti, aveva condotto seminari di preghiera presso il convento delle suore a Bijelo Polje presso Mostar. Grazie alla sua opera fruttuosa con i giovani ed ai corsi di preghiera accolti entusiasticamente dagli studenti, il regime comunista dell'epoca inizib a perseguitare P. Slavko. In quei momenti difficili il Cardinale Franjo Kuharic difese P. Slavko Barbaric e la sua opera.  
Grazie alla sua conoscenza delle principali lingue europee ed agli impegni nelle parrocchie in cui aveva operato, P. Slavko lavorò instancabilmente con i pellegrini a Medjugorje, sin dal momento in cui portò a termine gli studi nel 1982. Egli fu trasferito ufficialmente a Medjugorje nel 1983. Su richiesta del vescovo Zanic, nel 1985 fu assegnato alla parrocchia di Blagaj, nel 1988 a Humac, dove ricopri l'incarico di cappellano ed aiuto insegnante dei novizi.  
All'inizio della guerra in Bosnia Erzegovina, quando tutti i frati più anziani andarono a Tucepi come esuli, P. Slavko rimase a Medjugorje, con l'approvazione verbale di P. Drago Tolj, provinciale dell'epoca.  
Sin dall'inizio della sua attività a Medjugorje, egli si era dedicato alla scrittura di libri di contenuto spirituale: Pregate col cuore, Dammi il tuo cuore ferito, Celebrate la Messa con il cuore, Alla scuola dell'amore, Adorate mio Figlio con il cuore, Con Gesù e Maria sul Golgota verso la Resurrezione, Pregate insieme con cuore gioioso, Madre, guidaci alla pace, Seguimi col cuore, Colloqui e Digiunate con il cuore, che sta per essere pubblicato proprio in questi giorni. I libri di P. Slavko Barbaric sono stati tradotti in venti lingue, con oltre 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Oltre ai libri, egli ha pubblicato articoli di argomento vario. Aveva creato il Bollettino di San Francesco a Capljina, aveva collaborato con KrÅ¡ni zavicaj, Glas mira e con la stazione radio Mir Medjugorje. Oltre a scrivere, egli dialogava incessantemente con i pellegrini, guidava le celebrazioni eucaristiche, le preghiere sotto la croce, il Rosario a Podbrdo e la Via Crucis sul Krizevac, dove si e conclusa la sua vita terrena. Ogni anno organizzava incontri speciali con i sacerdoti ed i giovani e, presso la casa di preghiera della provincia Domus pacis, teneva seminari di digiuno e preghiera. In seguito alle enormi sofferenze del periodo della guerra, aveva fondato e guidava l'associazione di istruzione e formazione Majcino selo, presso la quale vivono attualmente piu di 60 persone (orfani di guerra, bambini di famiglie separate, ragazze-madri, persone anziane sole e bambini malati). Se qualcuno sapeva amare i bambini, questi era proprio P. Slavko ed anche i bambini lo amavano: gli stavano sempre intorno e lui sapeva sempre come fare per raccoglierli intorno a sé, proprio come Gesù! La sua formazione ed istruzione da psicoterapeuta gli aveva permesso di lavorare insieme ai tossicodipendenti presso la comunità Cenacolo, fondata da suor Elvira, soprattutto presso la casa di Medjugorje Campo della Vita. Si era impegnato per utilizzare l'aiuto dei benefattori di tutto il mondo per istituire anche due fondi: il Fondo dei figli dei difensori della patria morti nella guerra ed il Fondo amici dei talenti, per aiutare i giovani studenti.  
difficile evidenziare qualcosa in particolare nella vita di questo uomo grande ed unico, ma se dovessimo farlo sarebbe sicuramente il periodo della sua vita trascorso a Medjugorje. P. Slavko Barbaric aveva girato tutto il mondo diffondendo il messaggio di pace e riconciliazione della Madonna. Egli era l'anima ed il cuore del movimento di pace nato a Medjugorje diciannove anni e mezzo fa. Aveva delle caratteristiche uniche: la conoscenza delle lingue, la facilità di comunicazione con le persone, la sua cultura, la semplicità, la cura e l'interessamento per i bisognosi, l'inesauribile energia che era impossibile credere che un solo uomo potesse avere, la diligenza ma, al di sopra di tutto, la devozione, l'umiltà e l'amore. Pregava e digiunava molto ed amava la Vergine con amore filiale. Era proprio questo il fulcro della sua vita: con la preghiera ed il digiuno l'anima degli uomini giunge a Dio, per mezzo di Maria, Regina della Pace. 
Vivere accanto a lui era talvolta irreale: egli cioè era qui, in questo mondo, ma al tempo stesso anche al di fuori di esso. Vicino a lui le parole di Gesù, le parole di un grande sacerdote, si trasformavano in realtà: ...Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel mondo, così anch'io li ho mandati nel mondo. E per loro consacro me stesso, affinché siano anch'essi consacrati nella verità... (Gv 17, 16-19).  
Egli è stato sepolto presso il cimitero Kovacica di Medjugorje, domenica 26 novembre, dopo la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di San Giacomo alle ore 14.00. 
 

venerdì 22 novembre 2013

PAPA FRANCESCO ALL'UMANITA' OFFRE LA MISERICORDINA

 
 
 
 
MISERICORDINA
È una medicina spirituale. Non dimenticatevi di prenderla, perché fa bene al cuore, all'anima, a tutta la vita. C'è una corona del rosario con la quale si può pregare", è "un aiuto spirituale per la nostra anima e per diffondere ovunque l'amore, il perdono e la fraternità".
POSOLOGIA: "Come mezzo di prevenzione si assume una volta al giorno e in casi urgenti si assume tante volte quante chiede la tua anima. La posologia è identica per bambini e adulti. 50 grani per il cuore".(PAPA FRANCESCO)

mercoledì 20 novembre 2013

I NODI

I peccati formano in noi come dei nodi,
. da più nodi può venire un groviglio,
che è sempre più doloroso e sempre più difficile da sciogliere.
Ma alla misericordia di Dio - lo sappiamo - nulla è impossibile!
Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia.
E Maria, che con il suo “sì” ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio
perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre.
Ognuno di noi ne ha alcuni, e possiamo chiederci dentro al nostro cuore:
quali nodi ci sono nella mia vita? “Padre, i miei non si possono sciogliere!”.
Ma, questo è uno sbaglio! Tutti i nodi del cuore, tutti i nodi della coscienza possono essere sciolti. Chiedo a Maria che mi aiuti ad avere fiducia nella misericordia di Dio,
per scioglierli, per cambiare?
Lei, donna di fede, di sicuro ci dirà:
“Vai avanti, vai dal Signore: Lui ti capisce”.
E lei ci porta per mano, Madre, Madre, all’abbraccio del Padre,
del Padre della misericordia.
guarda il video
http://www.youtube.com/watch?v=NrWTnot3L1A (Anteprima)

domenica 17 novembre 2013

ADORATE IL SS SACRAMENTO



 
Anche questa sera, cari figli, vi sono particolarmente riconoscente per essere venuti qui. Adorate senza interruzione il Santissimo Sacramento dell'altare. Io sono sempre presente quando i fedeli sono in adorazione. In quel momento si ottengono grazie particolari." Messaggio del 15 marzo 1984   

"Cari figli! Oggi v'invito ad innamorarvi del Santissimo Sacramento dell'altare. Adoratelo, figlioli, nelle vostre parrocchie e così sarete uniti con tutto il mondo. Gesù vi diventerà amico e non parlerete di lui come di qualcuno che appena conoscete. L'unità con Lui sarà per voi gioia e diventerete testimoni dell'amore di Gesù, che ha per ogni creatura. Figlioli quando adorate Gesù siete vicini anche a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!" Messaggio del 25 settembre 1995

"Cari figli, vi invito a lavorare alla conversione personale. Siete ancora lontani dall’incontro con Dio nel vostro cuore, perciò trascorrete più tempo possibile nella preghiera e nell’adorazione a Gesù nel Santissimo Sacramento dell’altare, affinché Egli vi cambi e metta nei vostri cuori una fede viva e il desiderio della vita eterna. Tutto passa, figlioli, solo Dio rimane. Sono con voi e vi esorto con amcon amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." Messaggio del 25 marzo 2008

La preghiera PER UN AMMALATO

PREGHIERA PER L'AMMALATO

Cari figli. La preghiera più bella che potreste recitare per un ammalato è proprio questa!

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O mio Dio, questo ammalato qui davanti a Te, è venuto a chiederTi ciò che lui desidera, e che ritiene essere la cosa più importante per lui.
Tu, Dio, fai entrare nel suo cuore queste parole « È importante essere sani nell'anima! »
Signore, sia fatta su di lui la Tua santa volontà in tutto!
Se Tu vuoi che guarisca, che gli sia donata la salute.
Ma se la Tua volontà è diversa, che continui a portare la sua croce.
Ti prego anche per noi che intercediamo per lui; purifica i nostri cuori per renderci degni di donare, attraverso noi la Tua santa misericordia.

Dopo la preghiera, recitare tre volte il Gloria al Padre.

* Durante l'apparizione del 22 giugno 1985, la veggente Jelena Vasilj dice che la Madonna ha detto a proposito della Preghiera per l'ammalato: « Cari figli. La preghiera più bella che potreste recitare per un ammalato è proprio questa! ». Jelena asserisce che la Madonna ha dichiarato che Gesù stesso l'ha consigliata. Gesù vuole che durante la recita di questa preghiera l'ammalato e anche chi intercede con la preghiera siano affidati nelle mani di Dio. Proteggilo e allevia le sue pene, sia fatta in lui la Tua santa volontà. Attraverso lui venga rivelato il Tuo santo nome, aiutalo a portare con coraggio la sua croce.


Padre Slavko a Pescara: Maria ci guida all’Eucaristia

La Messa è incompleta se non è tradotta da noi in sacrificio per gli altri - Testimonianze vive

http://pdp.altervista.org/foto/frasla/PSlavko090.jpg Partendo dal messaggio di Maria dell’aprile 1988 “La Messa sia per voi la vita”, P. Slavko ha parlato dell’Eucaristia. Ha guardato anzitutto come Gesù ha celebrato la prima Messa dopo la resurrezione con i discepoli di Emmaus.
I discepoli lungo la strada, carichi della loro povertà e realtà di sofferenza e di delusione, sanno solo di Gesù morto e non vedono altro. Gesù si fa loro vicino senza manifestarsi, la sua parola apre loro gli occhi e purifica il loro cuore per renderli pronti a riconoscerlo. Poi spezza con loro il pane e si manifesta nella sua pienezza, dona loro la carica e la forza per essere suoi testimoni nel mondo.

E’ cosi anche per noi nella S. Messa. Nell’atto penitenziale, Gesù vuole purificarci dalla mostra realtà di sofferenza e di difficoltà. Desidera però che noi siamo coscienti di questo stato. Per questo la Maria ci invita con sollecitudine a prepararci alla S. Messa.
Dopo averci purificati col perdono, Gesù ci ricrea con la parola per renderci pronti a riconoscerlo come nostro salvatore e vedere realmente come Lui si offre a noi nell’Eucaristia.
Nella comunione Gesù ci guarisce dalle ferite provocate dal peccato e ci dà l’energia, la carica per essere testimoni, per portare Lui al mondo. Questa è soltanto la prima parte della Messa, la Messa di Gesù.
Ora inizia la nostra: cioè la Messa sia per noi vita e la nostra vita diventi offerta al Signore. Così anche noi nella realtà dobbiamo soprattutto portare il perdono affinché Gesù, attraverso il nostro perdono, possa rigenerare gli altri; parlare come Gesù, perché così il prossimo lo intenda attraverso di noi. Dobbiamo offrirci come Gesù perché vedano in noi il suo amore e il suo sacrificio. Quella celebrata sull’altare è la parte fondamentale della Messa che poi continua in noi, altrimenti la Messa sarebbe finita in chiesa.
Per farci comprendere questo, P. Slavko ci ha portato al Miracolo Eucaristico di Lanciano dove, oltre che a contemplare il grande mistero di questa Ostia e vino tramutato in carne e sangue veri (che presentano le stesse caratteristiche come se fossero freschi, dopo 1200 anni) ha voluto farci capire anche, dal fatto storico, che quella Santa Messa non è mai stata consumata, non è mai finita. Il Signore ci sollecita perché, come tutte le Messe, venga consumata da noi e lo sarà solo se noi ci offriamo a Lui portandolo agli altri nella realtà concreta.
Per questo ci ha presentato delle testimonianze reali in cui la fede si è incarnata. Ad esempio le esperienze di P. Luciano che a Medjugorje si dona nel silenzio in mezzo a ragazzi italiani e francesi che stanno facendo una scelta di vita. Alcune opere di carità stanno nascendo anche nei nostri gruppi di preghiera: condivisione con handicappati, offerte e aiuto ai missionari, aiuti a Madre Teresa di Calcutta.
Poi ha parlato del Brasile. Un gruppo di preghiera del Veneto sta sostenendo un sacerdote missionario, che ha ritrovato il sacerdozio a Medjugorje e si cura dei bambini abbandonati. E’ stato molto colpito nel suo viaggio in Brasile dalla grave situazione di povertà che esiste. Ci siamo tutti sentiti molto richiamati dalla necessità che urge di concretizzare l’amore in aiuto tangibile alle situazioni di bisogno intorno a noi. Abbiamo ammirato già qui il clima di amore e di famiglia creato dalla semplicità sorridente, dallo spirito di sacrificio di P. Urbano e dalla sempre cortese disponibilità di Nino Menzietti e amici che hanno diretto in modo impareggiabile il convegno.

Fonte immagine: http://pdp.altervista.org/foto/frasla/grazie_frame.htm


TESTIMONIANZA: da rapinatore a missionario

http://www.goleminformazione.it/articoli/santo-strano-casa-familgia-associazione-giovanni-xxiii.html
Condannato a 20 anni per rapina, la conoscenza in carcere con una volontaria ha portato Santo Strano, 47 anni, a una nuova vita. Assistente nelle case famiglia, ora è missionario a Bucarest.
La storia di Santo Strano, un uomo di quarantasette anni, catanese doc, sembra incredibile: era un rapinatore incallito, tanto che per i suoi numerosi reati ha scontato vent’anni di carcere.

Santo si trovava nella prigione di San Gimignano (Siena), quando conobbe una volontaria che visitava i detenuti, Anna Pulitini, dell’associazione Papa santo nei campi 2Giovanni XXIII, che lo colpì molto. Iniziò tra i due un rapporto fraterno e un giorno Santo notò che la volontaria era piena di lividi e domandò cosa le fosse successo. Anna rispose che era stata picchiata da un ragazzo che ospitava, nelle case dei volontari della Papa Giovanni XXIII, i missionari accolgono persone in difficoltà. Santo ne fu molto scosso, non immaginava che qualcuno potesse incarnare così seriamente il messaggio del vangelo e ospitare persone problematiche a casa propria. L’uomo fu trasferito in Sicilia, gli rimanevano diversi anni di galera ancora, ma qualcosa in lui era cambiato.

Rimase in contatto con la volontaria e quando nel 2006 uscì dal penitenziario, chiese ai responsabili  della Papa Giovanni XXIII in Sicilia un lavoro onesto, per dare un taglio netto con il passato.  Dopo un periodo di prova, Santo fu assunto in una cooperativa catanese della Papa Giovanni XXIII, dopo pochi giorni gli arrivò un nuovo provvedimento del Tribunale, doveva prestare servizio obbligatorio, per ventidue giorni, in un’attività di volontariato. Egli decise di dedicarsi a dei ragazzi disabili mentali che trascorrevano il loro tempo pomeridiano al centro di aggregazione della Papa Giovanni XXIII.  Questa nuova esperienza cambiò ancora Santo che decise, dopo il periodo forzato, di trascorrere in suoi pomeriggi, questa volta da volontario, con i ragazzi disabili. 

Santo maturò in sé una nuova scelta, voleva dedicarsi ai più deboli, agli emarginati e chiese di diventare membro dell’associazione Papa Giovanni XXIII
. Dopo un anno di verifica vocazionale, nel 2008, diventò a tutti gli effetti un volontario a tempo pieno, la mattina continuava a lavorare nella cooperativa come contadino e il pomeriggio, dal lunedì al venerdì, animava il centro di aggregazione. Inoltre venne nominato tutore per  i ragazzi che venivano dal carcere nella comunità Papa Giovanni XXIII, per garantire i loro progressi. Dopo qualche anno il lavoro in cooperativa era sempre meno e il centro di aggregazione doveva essere chiuso. Nonostante egli stesse perdendo il lavoro e il suo impegno di volontario, era sereno,  dimorava in lui la convinzione che il Signore gli avrebbe trovato una nuova strada.  “ Era il 26 agosto del 2012, - spiega Santo Strano- quando venne a Catania il responsabile nazionale delle Papa Giovanni XIII, cercava un volontario di sesso maschile da inviare in missione  in una casa famiglia a Bucarest in Romania. Ho avvertito che dovevo essere io quel volontario e mi sono offerto di partire, dopo tre giorni, senza sapere nulla di dove andavo e non conoscendo una parola di romeno, ero in terra straniera” Egli è ancora oggi in Romania, ed è il capo famiglia di un nucleo speciale, composto di santo soloaltri cinque uomini, chi pensionato, chi bisognoso di un tetto. Ogni giorno Santo si occupa di questa famiglia particolare e siccome in questo momento gli accolti sono molto collaborativi, si può dedicare a tre famiglie disagiate e ad altre sette persone che una volta erano nella casa protetta con lui. Porta a questi altri nuclei familiari la spesa,  quando occorre paga loro le bollette e sbriga faccende burocratiche. Santo svolge anche servizio in strada, assieme ai frati missionari della carità (ramo maschile dell’ordine religioso creato da Madre Teresa) va ad incontrare i tanti poveri di Bucarest. Scende anche nei cunicoli sotterranei di Bucarest, dove vivono centinaia di persone, per offrire qualcosa da mangiare e dare l’opportunità di una vita diversa.  Chi, dei senza dimora, accetta quest’aiuto, dopo una verifica sulle reali motivazioni, è accolto o dai frati della carità o da una casa famiglia della Papa Giovanni XXIII. Santo proprio non riesce a stare inoperoso e una volta a settimana aiuta i bambini a fare i compiti. Ha tanti progetti per assistere altre persone, vuole aprire una nuova casa famiglia per sostenere le ragazze madri.  Santo è la prova di ciò che diceva Appio Claudio: ognuno è artefice del proprio destino. E noi, cosa stiamo aspettando per aiutare chi è in difficoltà?

Riccardo Rossi
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mercoledì 13 novembre 2013

Papa Francesco ai preti: “Non chiedete soldi ai fedeli”


Ancora una volta, il sigillo francescano sull’apostolato del Papa che, coerente con il suo stile, era arrivato in Basilica a bordo di una Ford Focus blu. Subito inseguito, una volta sparsa la voce, dai numerosi sostenitori che ad ogni appuntamento pubblico si radunano e diventano ogni giorno di più una folla che preme davanti a improvvisate transenne.
Papa Francesco parla ai preti da prete (“avrei paura a sentirmi più importante, il diavolo è furbo”), rinnovando l’invito a una Chiesa frugale e presente con l’esempio, la sua esperienza sul campo: “Se la gente vede che c’è un interesse economico, allora si allontana dalla Chiesa. Chi viene deve sentirsi a casa sua, mai sfruttato». E, come fa spesso, cita un episodio di vita vissuta: «Una volta, un prete di una diocesi diversa dalla mia mi ha detto: “io non faccio pagare niente, neppure le intenzioni delle Messe; ho lì una scatola e i fedeli lasciano quello che vogliono. Ma ho quasi il doppio di quello che avevo prima”. Perché – commenta il Papa – la gente è generosa e Dio benedice queste cose»”.

domenica 3 novembre 2013

Messaggio de 2 Novembre 2013

02/11/2013


MEDJUGORJE - MESSAGGIO DEL 2 NOVEMBRE 2013

Cari figli, vi invito di nuovo maternamente ad amare, a pregare senza sosta per il dono dell’amore, ad amare il Padre Celeste al di sopra di tutto. Quando amerete Lui, amerete voi stessi ed il vostro prossimo. Queste realtà non possono essere separate. Il Padre Celeste è in ogni uomo, ama ogni uomo e chiama ogni uomo col proprio nome. Perciò, figli miei, attraverso la preghiera ascoltate la volontà del Padre Celeste. Parlate con Lui. Abbiate un rapporto personale col Padre, che renderà ancora più profondo il rapporto tra voi, comunità dei miei figli, dei miei apostoli. Come Madre desidero che, attraverso l’amore verso il Padre Celeste, vi eleviate al di sopra della vanità di questa terra ed aiutiate gli altri a conoscere e ad avvicinarsi gradualmente al Padre Celeste. Figli miei, pregate, pregate, pregate per il dono dell’amore, perché l’amore è mio Figlio. Pregate per i vostri pastori, affinché abbiano sempre amore per voi, come l’ha avuto e l’ha mostrato mio Figlio dando la sua vita per la vostra salvezza. Vi ringrazio

Adorazione a Medjugorje del 2 Novembre 2013

Invochiamo la grazia di Dio e l’intercessione di Maria
per l’ora della nostra morte




Canto:  Vive Jesus, el Senor... 

-         Signore Gesú, che hai vinto il peccato e la morte, noi ti riconosciamo come  Salvatore e Redentore, e ti adoriamo con tutto il nostro cuore. Tu sei il Dio Santo e Immortale. I tuoi giorni non conoscono tramonto e la tua Misericordia è infinita. Ricordati di noi, di quanto breve e incerta è la nostra vita terrena.

Canto: Fiducia sei per noi (2X), pane vivo dentro di noi!
            Fiducia sei per noi (2X), perché sei vivo dentro di noi!

-         Signore Gesú, il tuo Spirito ci guidi tutti i giorni della nostra vita, affinché, dopo averti servito in questo mondo, possiamo giungere nella gioia del tuo Regno. Padre buono, con l’aiuto della tua grazia, noi accettiamo fin d’ora, come dalle tue mani, qualunque genere di morte che tu hai pensato per noi, e accettiamo sin d’ora tutti gli affanni e i dolori che la accompagneranno.

Canto: Canta “Alleluia” al Signor...

-         O Maria, Madre tenerissima, rivolgi anche a noi il tuo sguardo pietoso. Ogni giorno nella preghiera dell’Ave Maria, noi ti chiediamo di pregare per noi peccatori adesso ma soprattutto nell’ora della nostra morte. Chinati su di noi in quell’ora, o Madre! Fermati accanto a noi e ottienici da Dio il dono della perseveranza finale. Tu che sei invocata col titolo di “Porta del Cielo”, aprici la porta del Paradiso. Tendici la mano, accoglici tra le tue braccia materne e portaci davanti al Figlio tuo Gesú, per vivere con gli Angeli e i Santi la vita che non conosce tramonto.

Pater noster...

Tantum ergo... Orazione.

Canto: O Christe, Domine Jesu...

Kyrie, eleison... Benedizione eucaristica.

Canto finale: Gospa, Maika moi, Kralicà mirà...
                     Zdravo, Kralice mira! Zdravo, Maiko ljubavi (bis).
                     Zdravo (3X), Marijo. (bis).