Messaggio del 2 febbraio 2013
"Cari figli, l'amore mi conduce a voi, l'amore che desidero insegnare anche a voi: il vero amore. L'amore che mio Figlio vi ha mostrato quando è morto sulla croce per amore verso di voi. L'amore che è sempre pronto a perdonare e a chiedere perdono. Quanto è grande il vostro amore? Il mio Cuore materno è triste mentre nei vostri cuori cerca l'amore. Non siete disposti a sottomettere per amore la vostra volontà alla volontà di Dio. Non potete aiutarmi a far sì che coloro che non hanno conosciuto l'amore di Dio lo conoscano, perché voi non avete il vero amore. Consacratemi i vostri cuori ed io vi guiderò. Vi insegnerò a perdonare, ad amare il nemico ed a vivere secondo mio Figlio. Non temete per voi stessi. Mio Figlio non dimentica nelle difficoltà coloro che amano. Sarò accanto a voi. Pregherò il Padre Celeste perché la luce dell'eterna verità e dell'amore vi illumini. Pregate per i vostri pastori perché, attraverso il vostro digiuno e la vostra preghiera, possano guidarvi nell'amore. Vi ringrazio."
Commento personale:
Questo insegnamento, molto bello, profondo e impegnativo, della Regina della Pace di oggi ha come tema “il vero amore”, mostrato prima di tutto da Gesú sulla Croce, quando ha dato la vita per noi, “mentre eravamo ancora nemici” (cfr. Rom. 5, 6-10), e quando, sulla Croce, ha perdonato i suoi crocifissori (Lc. 23, 34).
“L’Amore vero è quello che è sempre pronto a perdonare e a chiedere perdono.” Queste parole mi sorprendono, non tanto per l’invito a perdonare, che è già contenuto in tante parole esplicite di Gesú: “Perdonate e vi sarà perdonato..” (Lc. 6, 36-38), “Perdonate fino a settanta volte sette.” (Mt. 18, 21-35).. o riferite in Efesini 4, 26: “Non tramonti il sole sulla vostra ira.”, quanto per il fatto di “chiedere perdono”. A volte infatti diciamo: “Se lui/lei non chiede perdono, non la passa liscia!” e penso al perdono di Gesú sulla Croce. In quell’occasione i capi e i soldati non gli hanno chiesto perdono, ma Lui ha perdonato tutti lo stesso, nella gratuità.
Quando subiamo un torto, la prima reazione è quella di pensare alla nostra persona, alla nostra ferita, allo squilibrio che è venuto a stabilirsi in noi e diciamo: “Questo non è giusto!” La tentazione è di volerci fare giustizia da soli, da noi stessi, di “pensarci noi”!... La Regina della Pace ci invita invece a non temere per noi stessi. Lei ci ricorda che Gesú non ci lascia nella difficoltà, che anche Lei è accanto a noi. Quante volte il Signore ha detto ai suoi consacrati: “Non temere! Io saró sempre con te.” Quello che dobbiamo seguire non è dunque l’istinto della natura, ma la Verità Eterna che l’Amore vince: la vendetta, la violenza.. saranno sempre perdenti.
Constato che ci sono persone che non sanno chiedere perdono e che di fatto non lo chiedono mai. Sono delle povere persone, che non conoscono la gioia della verità, la gioia del primo passo, e che cosí vivono male.
Dal perdono, dato e chiesto, nasce la pace! Dal perdono, dato e chiesto nascono rapporti nuovi. Dal perdono, dato e chiesto, nasce la “Nuova Civiltà dell’Amore”. Ricordo le parole del canto che si sente spesso a Medjugorje: “Se vuoi la pace, guarda a Gesú!..”
C’è poi un’altra cosa molto importante legata al perdono: la testimonianza verso coloro che non conoscono ancora l’Amore di Dio, nasce dall’Amore vero che è: perdonare e chiedere perdono. Quanto è grande e contagiosa la forza del perdono! Per questo come è bella la testimonianza del papà di una delle vittime delle “bestie di satana”, che perdona, perché “l’odio non è nel suo dna”!
Ci domandiamo anche noi allora: “Quanto è grande il nostro Amore?” Lei lo cerca ma, con tristezza, non lo trova, perché non siamo disposti a sottometterci alla Volontà di Dio: non siamo disposti a perdonare, ad amare il nemico, (cfr. 5, 44), a imitare Gesú. Per questo non puó servirsi di noi come suoi collaboratori!!!
Per questo ci invita ancora a “Consacrare a Lei i nostri cuori”, invitandoci quasi a entrare di nuovo nel suo grembo materno, che è là, ai piedi della Croce, perché lei possa generarci di nuovo, e farci sempre piú simili a Gesú.
Il Messaggio si conclude con un invito alla preghiera e, questa volta, anche al digiuno, per i nostri pastori, non tanto per la loro vita quanto per i contenuti e le modalità della loro predicazione. E’ dovere di tutti, ma è soprattutto loro compito preciso e precipuo la predicazione e l’insegnamento della Parola di Gesú. I nostri pastori sono oggi presi invece da mille incombenze e tutti chiedono a loro di tutto e di piú, a scapito del loro primo dovere: annunciare Cristo, morto e risorto, come Pietro, Paolo e i grandi Evangelizzatori.
Quanti interrogativi!.. quante riflessioni.. e quanti passi ci restano ancora da fare!..
La Regina della Pace è con noi e ci accompagna: questo ci conforta e illumina il nostro cammino.
Vi benedico.
P. Armando
tratto da Informazioni di Medjugorje
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