IL GRUPPO DEL ROSARIO DELLA PACE, si incontra in parrocchia, ogni secondo lunedì del mese, nella chiesa Santa Maria degli Angeli, nella borgata di Partanna-Mondello a Palermo, in Via Lorenzo Jandolino 117.
INIZIO PROGRAMMA: ore 16,30 Presentazione ed accoglienza del Parroco, padre Pasquale Della Corte, ore 16,45 Adorazione Eucaristica, ore 17,00 Recita del Santo Rosario, ore 18,00 Celebrazione Santa Messa. Tutto è animato, con canti e lettura dei messaggi della Regina della Pace...
CARISMA DE GRUPPO DEL ROSARIO: è di essere strumento della Nuova Evangelizzazione della Pace, al servizio della Chiesa Cattolica del Terzo Millennio, che si impegna ad annunciare la Parola di Dio, la Buona Novella e la Dottrina Cristiana.

Il Blog è consacrato alla Regina della Pace, a San Michele Arcangelo e a San Giuseppe.

Pace e bene!!!

VENITECI A TROVARE PER PREGARE INSIEME IL SANTO ROSARIO, VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

per chi volesse, la Madonnina di Medjugorje, a casa propria e in famiglia, per formare un cenacolo del rosario, può contattare la sig.ra Anna Maria al cell. 339/6090931 oppure padre Pasquale in parrocchia al 091/450773, è dovere di ogni cristiano pregare il rosario ogni giorno pace e bene!

"La fede non è alienazione, ma cammino di verità per prepararsi a vedere il volto meraviglioso di Dio!" (Papa Francesco)


mercoledì 22 maggio 2013

Quel messaggio dal cielo: "Amatevi e non giudicate"

Milioni di pellegrini ogni anno pregano la Madonna a Medjugorje. Parole segrete rivelate dai veggenti.

Un posto mistico, dove il vero miracolo è la fede

Dom, 19/05/2013 - 07:37
Piedi nudi sulla roccia. Procedono lentamente. Una donna accompagnata da un'amica, forse una sorella. A piedi scalzi, sulla nuda pietra. Sugli spuntoni della pietra. Sulla roccia viva. Salgono, senza fiatare. Nel silenzio della notte. Sono vestite di scuro, né giovani né vecchie.
http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/styles/large/public/foto/2013-05-19/1368950573-medjugorje.jpgSostano davanti alle stazioni della via Crucis. Sulla pietraia delle apparizioni. Una collina appena illuminata. Mezz'ora di ascesa, poco più. Forse per un voto. Sulla pietraia impervia, tra i cespugli. Il posto delle apparizioni, sopra il villaggio di Bijakovici, frazione di Medjugorje, Erzegovina. Il Podbrdo che domina la valle. Qui, dal 24 giugno 1981, «una figura femminile luminosa» si mostra a sei veggenti. Affida loro dei messaggi. In continuità con le apparizioni di Fatima. Contengono dei segreti sulle sorti del mondo. In una visione escatologica, di scontro fra il potere delle tenebre e il regno della luce.

I veggenti erano bambini e ragazzi. Ora sono adulti, uomini e donne sposati. La Jugoslavia era una Repubblica socialista federale. Si è divisa in piccoli Stati. C'è stata una guerra sanguinosa. Le apparizioni sono continuate e Medjugorje è stata risparmiata. Il regime comunista non poteva tollerarle. La polizia politica le ha osteggiate come ha potuto. Si calcola che dal 1981 al 1990 venti milioni di persone siano venute fin qui, pellegrine. Nonostante le difficoltà del viaggio. Nonostante l'ostilità dei governi. Nonostante l'assenza di pellegrinaggi ufficiali. Per Vittorio Messori quanto accaduto in questo paesino è «il maggior movimento di masse cattoliche del postconcilio». Ma non vengono solo cattolici. Anche curiosi, gente di tutti i tipi.
Le due donne sono arrivate. Si inginocchiano davanti alla statua della Regina della Pace. Una statua semplice. Eretta per ricordare le prime rivelazioni. C'è un giardino nel quale i devoti depositano foglietti con le invocazioni. Non sono tantissimi. A Medjugorje si viene per chiedere guarigioni spirituali più che miracoli per la salute. I lampioncini sono candele sulla pietraia. Si prega. Silenzio tutto intorno. La donna a piedi nudi si alza. Quella che la segue, forse una sorella, le porge le scarpe per scendere. Domattina, davanti alla croce blu un po' più in basso, è attesa l'apparizione a Mirjana. Come avviene ogni secondo giorno del mese da quando la Madonna le affidò il decimo segreto, il 25 dicembre 1982. La notte sarà una lunga meditazione. Per migliaia di pellegrini l'attesa è cominciata quando sono saliti sui pullman che li hanno portati qui. Da Trento, da Cuneo, da Senigallia, da Como. Dalla Spagna, dalla Francia, dalla Germania, dalla Polonia. Molti hanno trascorso la notte in pullman. Ora si muovono a frotte, al seguìto di un sacerdote. Visitano le bancarelle. Sul piazzale dietro il santuario retto da frati francescani è in corso l'adorazione al Santissimo. Migliaia e migliaia di persone in silenzio. Code lunghissime per confessarsi, in tutte le lingue. Nei confessionali, ma anche all'aperto. Si alza il lamento di un violino. Ave marie e mercatini di souvenir. Come in tutti i luoghi di religiosità popolare. Devozione e negozi. Canti e bazar. Processioni, alberghi, pizzerie, code alle toelette, taxi. Bar con «lo spritz alla veneta». Campane che suonano. Inizia la messa in croato. Libriccini di preghiere, icone, boccette d'incenso, fazzoletti ricamati, articoli da campeggio, acquesantiere, medagliette, catenine, cartoline, gelati, crocifissi in legno pietra metalli vari, candele benedette, fotografie dei veggenti, ritratti dei veggenti, opuscoli con i segreti, manifesti con i segreti, la sede di Radio Maria, liquori e grappe di prugne, quadri a tema religioso, fotografie di Papa Francesco, rosari dovunque. Ci si può scandalizzare. Troppo mercato, troppo commercio. Folclore. Un evento religioso muove l'economia di un'ex villaggio: dov'è il male? Gestire una bancarella di rosari e immagini sacre è lavoro. Serve per mantenere una famiglia. Così come guidare il pullman che scarica in piazza i pellegrini. Quello di Chieti ha un display sul parabrezza dove scorre il testo di un messaggio: «Se sapeste quanto vi amo piangereste di gioia». Vendere vestiti, biancheria e giornali va bene, vendere icone e candele no. Se si acquista un souvenir sul Mar Rosso o a Barcellona va bene, se lo si compra a Medjugorje no. Così pensa il mondo. «Non conformatevi», dice San Paolo.
È cominciata la notte che porterà all'appuntamento tra Mirjana e la Vergine. Sulla pietraia ci sono diversi gruppi, organizzati tra loro. Sacchi a pelo, chitarre, termos. Ognuno segue un proprio copione. Il risultato è confuso. Si sovrappongono i canti di un gruppo e quelli di un altro. Le pietre ammaccano. Arriva altra gente alla spicciolata. Gli spazi si restringono. Le ore trascorrono lente. Ci si appisola. Alle cinque un sacerdote inizia a guidare la recita del rosario. Canti ingenui, semplicissimi. Persino un Romagna mia trasformato in «Madonna mia». Persino un archeologico Glory glory alleluia. Si susseguono le ave marie: in croato, italiano, francese, inglese, tedesco, polacco. In cinese, in arabo, in una lingua africana. Tutto il mondo è qui. Si prega per «quelli che non amano, non credono, non adorano». E anche «per i nostri sacerdoti». Qualcuno lo fa con trasporto, con enfasi. Come ispirato. Sembra trasognato, occhi e mani rivolti verso l'alto, in un'estasi preventiva. Accenni di fanatismo. Finalmente, dopo le otto arriva una donna bionda con occhi chiari. Mirjana Dragicevic ha 48 anni, è sposata, madre di due figlie. È l'unica a conoscere tutti dieci i segreti. L'intenzione di preghiera che la Vergine le ha consegnato negli anni è «per i non credenti, quelli che non conoscono l'amore di Dio». Assembramenti, macchine fotografiche, telefonini. Poco prima delle nove la preghiera s'interrompe. Quasi tutti, migliaia e migliaia, sono in ginocchio. Dopo qualche minuto viene letto il messaggio che la Madonna le ha rivelato. In croato, in inglese, infine in italiano. «Cari figli, vi invito nuovamente ad amare e a non giudicare...». Il raduno si scioglie. Ci si accalca in discesa. Esodo verso il paese. Gente di tutte le etnie, in maggioranza donne. Gente dimessa. «Ti ringrazio Padre, perché hai nascosto queste cose ai grandi e ai sapienti e le hai fatte conoscere ai piccoli» (Matteo, 11, 25).
«Il messaggio di stamattina è molto forte», riflettono tra loro due ragazzi. Laggiù le due donne vestite di scuro camminano svelte.

Apparizione avuta da Ivan stasera, 20 maggio 2013, sul Podbrdo alle ore 22:00:

Carissimi, ecco ciò che Krizan ci ha comunicato sull'apparizione avuta da Ivan stasera, 20 maggio 2013, sul Podbrdo alle ore 22:00:

«Come ogni giorno, dopo l'incontro insieme alla Madonna, io vorrei avvicinare e descrivere un po' anche a voi l'incontro di stasera insieme a Lei. Anche stasera la Madonna è venuta a noi molto gioiosa e felice e all'inizio, come sempre, ci ha salutato tutti col suo materno saluto: "Sia lodato Gesù, cari figli miei!".
Poi la Madonna per un tempo prolungato ha pregato qui su tutti noi con le mani distese e ha anche pregato in modo particolare su voi malati presenti. Dopo questo la Madonna ha detto:

"Cari figli, anche oggi in modo particolare vi invito, in questo tempo di grazia: apritevi allo Spirito Santo. Cari figli, non permettete che il mondo vi guidi. Perciò che lo Spirito Santo vi guidi! Pregate, perseverate nella preghiera. Che lo Spirito Santo scenda sulle vostre famiglie che sono nel buio. La Madre prega insieme con voi e intercede presso suo Figlio. Grazie, cari figli, perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata".

Dopo questo la Madonna ha benedetto tutti noi con la sua benedizione materna e ha benedetto tutto ciò che voi avete portato perché venisse benedetto. Io ho anche raccomandato tutti voi, tutti i vostri bisogni, le vostre intenzioni, le vostre famiglie e in particolar modo gli ammalati. Poi la Madonna ha continuato a pregare qui su tutti noi e poi se n'è andata in preghiera, nel segno della luce e della croce, col saluto: "Andate in pace, cari figli miei".

Grazie».


tratto da: Informazioni da Medjigorje

Medjugorje: messaggio straordinario a Ivan Dragičević a Boston (USA) – 4 Maggio 2013

Sabato 4 Maggio 2013, presso la Chiesa di San Leonardo a Boston, ha avuto luogo il quinto ed ultimo incontro pubblico del veggente Ivan Dragičević negli Stati Uniti...
Questa notte Nostra Signora è arrivata molto gioiosa e felice. È venuta con tre angeli, ha salutato tutti noi con il Suo saluto «Benedetto sia Gesù Cristo, miei cari figli!» e dopo, ha disteso le Sue mani e per diverso tempo ha pregato individualmente su ciascuno dei sacerdoti presenti. Ha pregato su di loro nella Sua lingua madre e dopo, ha pregato su tutti i malati presenti qui stasera e per tutte le richieste presentate a Lei in forma scritta. Ha pregato in modo speciale per le parrocchie dalle quali arrivano tutti i sacerdoti qui presenti ed io, ho raccomandato a Lei in modo speciale, queste parrocchie e tutti i sacerdoti. Dopo, Nostra Signora ha benedetto tutti noi con la Sua benedizione materna e tutti gli oggetti che abbiamo portato per esser consacrati. Ho successivamente raccomandato tutti voi a Lei, i vostri bisogni, le vostre famiglie ed in modo speciale, tutte le persone che hanno espressamente chiesto di essere raccomandate.

Dopo questo, Nostra Signora ha detto: «Miei cari figli, oggi, Vostra Madre, gioisce insieme a voi. Grazie, miei cari figli per avermi detto un enorme si oggi. Grazie, miei cari figli, per aver pregato insieme a me e grazie, con le vostre preghiere, di permettermi di realizzare i miei progetti. In modo speciale, oggi, vi chiamo a pregare per i miei pastori, per la solida fede dei miei pastori. Grazie miei cari figli, per aver accettato i miei messaggi e per vivere i miei messaggi».
È seguita, quindi, una breve conversazione tra noi due finché in preghiera, si è allontanata. È andata via nella luce e nel segno della croce con il saluto:«Andate in Pace, miei cari figli!» 



“Il trono di Maria è la Croce”

Nella sofferenza Maria è con noi, come modello di fortezza
DON PINO

Ammira la fortezza della Madonna: ai piedi della Croce, con il più grande dei dolori umani —non c'è dolore come il suo dolore— piena di fortezza. —Chiedile questo vigore, per saper stare anche tu presso la Croce.
Maestra di speranza. Maria annuncia che tutte le generazioni la chiameranno beata.   Umanamente parlando, su quali motivi poggiava questa speranza? Chi era Lei, per gli uomini e per le donne del suo tempo? Le grandi eroine del Vecchio Testamento — Giuditta, Ester, Debora — ebbero già su questa terra una gloria umana, furono acclamate dal popolo, esaltate. Il trono di Maria, come quello di suo Figlio, è la Croce. E per tutto il resto della sua vita, fino a quando è assunta in Cielo in corpo e anima, è la sua silenziosa presenza a impressionarci. San Luca, che la conosceva bene, annota che la Madonna è accanto ai primi discepoli, in preghiera. Così conclude i suoi giorni terreni colei che doveva essere lodata da tutte le creature per l'eternità..
Quale contrasto tra la speranza della Madonna e la nostra impazienza! Spesso reclamiamo a Dio l'immediato pagamento del poco bene che abbiamo compiuto. Appena sorge la prima difficoltà, ci lamentiamo. Siamo, molto sovente, incapaci di reggere lo sforzo, di mantenere la speranza. Perché non abbiamo fede: Beata colei che ha creduto! Perché si compiranno le cose predette dal Signore...