IL GRUPPO DEL ROSARIO DELLA PACE, si incontra in parrocchia, ogni secondo lunedì del mese, nella chiesa Santa Maria degli Angeli, nella borgata di Partanna-Mondello a Palermo, in Via Lorenzo Jandolino 117.
INIZIO PROGRAMMA: ore 16,30 Presentazione ed accoglienza del Parroco, padre Pasquale Della Corte, ore 16,45 Adorazione Eucaristica, ore 17,00 Recita del Santo Rosario, ore 18,00 Celebrazione Santa Messa. Tutto è animato, con canti e lettura dei messaggi della Regina della Pace...
CARISMA DE GRUPPO DEL ROSARIO: è di essere strumento della Nuova Evangelizzazione della Pace, al servizio della Chiesa Cattolica del Terzo Millennio, che si impegna ad annunciare la Parola di Dio, la Buona Novella e la Dottrina Cristiana.

Il Blog è consacrato alla Regina della Pace, a San Michele Arcangelo e a San Giuseppe.

Pace e bene!!!

VENITECI A TROVARE PER PREGARE INSIEME IL SANTO ROSARIO, VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

per chi volesse, la Madonnina di Medjugorje, a casa propria e in famiglia, per formare un cenacolo del rosario, può contattare la sig.ra Anna Maria al cell. 339/6090931 oppure padre Pasquale in parrocchia al 091/450773, è dovere di ogni cristiano pregare il rosario ogni giorno pace e bene!

"La fede non è alienazione, ma cammino di verità per prepararsi a vedere il volto meraviglioso di Dio!" (Papa Francesco)


domenica 19 gennaio 2014

Perchè Medjugorje non sarà bocciata

di Antonio Socci
Novità per Medjugorje. Venerdì scorso ha ufficialmente concluso i suoi
lavori la Commissione internazionale di inchiesta, istituita da Benedetto
XVI e presieduta dal cardinale Camillo Ruini, sulle apparizioni della
Madonna iniziate nel 1981.

I risultati dello studio di questa Commissione, che ha interrogato i
protagonisti e molti testimoni, sono adesso nelle mani della Congregazione
per la dottrina della fede.

Ci sarà un pronunciamento? Forse. Ma cosa c’è da aspettarsi?



IL CRITERIO DI GESU’



Dovrebbero essere del tutto improbabili sia una bocciatura che condanni il
fenomeno Medjugorje come una truffa da cui guardarsi; sia un riconoscimento
ufficiale della soprannaturalità delle apparizioni, che non può essere fatto
finché il caso è in svolgimento.

La prima ipotesi è da escludere per una miriade di motivi che sono
sintetizzati nel criterio di giudizio fornito da Gesù stesso nel Vangelo:
“non c’è albero buono che dia frutti cattivi, né albero cattivo che dia
frutti buoni. Ogni albero si riconosce dai suoi frutti” (Lc 6, 43-44).

I frutti di Medjugorje sono straordinari.

Questo fenomeno – come ebbe a dire Vittorio Messori – rappresenta “il
maggior movimento di masse cattoliche del postconcilio”. E soprattutto il
maggior movimento di conversione di massa, perché da più di trent’anni lì si
verificano miriadi di conversioni: tanti tornano alla fede, ai sacramenti,
alla preghiera e alla penitenza, in un mondo che invece ha imboccato
velocemente la china opposta, quella dell’anticristianesimo accanito.

A Medjugorje si torna alla fede della Chiesa, perfettamente ortodossa,
fedele al Papa e ai vescovi. Un fatto molto significativo se si considera
che sono dilagate, nel postconcilio, dottrine eretiche, disobbedienza e resa
alle ideologie, non solo fra i fedeli, ma anche fra teologi ed ecclesiastici
(provocando apostasia, abbandoni di massa del sacerdozio, scismi chiassosi e
silenziosi).

Il miracolo delle tantissime conversioni è stato accompagnato anche – come
nei Vangeli e in tutte le grandi apparizioni – da segni straordinari, come
le tante guarigioni inspiegabili dal punto di vista della medicina, le quali
forniscono l’evidenza della presenza della Madonna.

Anche di recente un italiano di 37 anni, Cristian, sposato e con due figli,
ammalato di Sla dal 2008, arrivato da Cosenza a Medjugorje il 22 settembre
in pellegrinaggio, immobilizzato su una sedia a rotelle, alla collina delle
apparizioni ha ricominciato a camminare e ora sta tornano alla vita normale.
Sono in corso tutte le verifiche scientifiche e i medici sono sbalorditi
perché è noto che dalla Sla non è umanamente possibile guarire.

Un altro segno nel segno, della bontà di Medjugorje, è rappresentato dalla
quantità di vocazioni che proprio da lì sono fiorite. Anche in questo caso
in controtendenza rispetto a quanto accade dovunque.

Il movimento di evangelizzazione che è nato dalle apparizioni di Medjugorje
peraltro si diffonde con tantissimi gruppi di preghiera in tutto il globo e
anche con nuovi sistemi missionari che hanno una forte incidenza fra la
gente: basti pensare al fenomeno rappresentato in Italia da “Radio Maria”,
che è forse il mezzo di evangelizzazione (e di formazione cristiana) più
efficace e capillare nel nostro Paese (e “Radio Maria” è ormai arrivata in
altri settanta Paesi del mondo).



IL GIUDIZIO DI WOJTYLA



Non a caso Giovanni Paolo II, che era personalmente un convinto sostenitore
di queste apparizioni, arrivò a dire: “Medjugorje è il centro spirituale del
mondo”.

Il 24 novembre 1993, ricevendo i vescovi dell’Oceano Indiano e poi
conversando con loro a cena, il Pontefice – a proposito dei messaggi della
Madonna a Medjugorje – disse: “Questi messaggi sono la chiave per
comprendere ciò che avviene e ciò che avverrà nel mondo”.

Naturalmente papa Wojtyla non volle forzare le tappe. Anche perché la Chiesa
non può riconoscere l’autenticità di un fatto soprannaturale mentre è ancora
in corso.

Le apparizioni infatti continuano ancora e questo è il principale motivo per
cui non c’è assolutamente da attendersi che la Chiesa riconosca oggi
ufficialmente Medjugorje.

Oltretutto per la dottrina della Chiesa anche apparizioni riconosciute come
Lourdes o Fatima sono proposte ai credenti come aiuto alla fede, ma non sono
vincolanti. Non è obbligatorio per un cattolico credervi.

La rivelazione cristiana infatti si è conclusa con la morte dell’ultimo
apostolo e tutti gli avvenimenti soprannaturali che, nel corso dei secoli,
hanno “mostrato” la permanente presenza di Gesù Cristo vivo e operante fra i
suoi, nella Chiesa, aiutano la fede, fanno “toccare con mano”, ma non
aggiungono nulla alla rivelazione.



IL PRECEDENTE



Dunque cosa c’è da attendersi dall’eventuale pronunciamento della
Congregazione per la dottrina della fede? Probabilmente una posizione
attendista, simile a quella che assunsero, con la dichiarazione di Zara del
10 aprile 1991, i vescovi della ex Jugoslavia.

Questa fu la formula che usarono: “Sulla base delle indagini finora
condotte, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di
rivelazioni soprannaturali”.

Diversamente da ciò che potrebbe sembrare, questa formula (“finora non è
possibile affermare che si tratti di apparizioni”) non era affatto una
bocciatura: lo sarebbe stata se invece i vescovi avessero dichiarato:
“affermiamo che non si tratta di apparizioni soprannaturali”. Se avessero
cioè usato la formula “consta della non soprannaturalità delle apparizioni
di Medjugorje” (quella che era sostenuta dal vescovo di Mostar).

Invece la formula usata nel 1991 è una posizione di attesa, che – come disse
il cardinal Bertone, segretario di Stato di Benedetto XVI – “lascia la porta
aperta a future indagini. La verifica deve perciò andare avanti”.

In effetti i fedeli non furono diffidati dal recarsi a Medjugorje e dal
seguire i messaggi della Madonna e c’è da star sicuri che se questi
contenessero qualcosa di pericoloso per la fede, la Chiesa sarebbe subito
intervenuta con un fermo divieto. Il silenzio della Chiesa è insomma un
tacito consenso alla devozione.



TEMPI ECCEZIONALI



Quello che c’è da aspettarsi – e che in parte è già accaduto con un recente
documento della Congregazione per la dottrina della fede – è semmai una
regolazione di questa devozione popolare.

Non sono ammesse quelle manifestazioni – come le apparizioni ai veggenti di
Medjugorje in chiese o cattedrali – che sottintendono una già avvenuta
approvazione ufficiale da parte della Chiesa.

Ma questo è un comprensibile e salutare principio di ordine il cui effetto
probabilmente sarà quello di convogliare più pellegrini a Medjugorje come
centro di preghiera e santuario mariano.

In fin dei conti, trattandosi di una parrocchia della Chiesa cattolica,
tutto resta sempre ben sicuro sotto il manto e lo sguardo materno della
Chiesa.

Dunque, alla fine, siamo davanti al fatto nudo e crudo: le apparizioni della
Madonna che proseguono tuttora, da più di trent’anni, e chiamano alla
conversione per salvare il mondo e l’umanità da una rovina temporale e dalla
rovina eterna.

La durata delle apparizioni non è straordinaria in sé perché a Laus la
Madonna apparve alla pastorella Benedetta Rencurel dal 1664 al 1718, quindi
per 54 anni (tali apparizioni sono state riconosciute dall’autorità
ecclesiastica nel 2008 e questo la dice lunga sui tempi della Chiesa).

Ma nel caso di Medjugorje sono apparizioni pubbliche, con messaggi pubblici
rivolti ai cristiani e all’intera umanità. Non essendo mai accaduto un fatto
smile in duemila anni di storia della Chiesa, c’è da ritenere che se ciò si
verifica oggi è perché i tempi richiedono un intervento straordinario del
Cielo.

D’altronde a Medjugorje la Madonna ha dichiarato di essere venuta per
compiere ciò che aveva iniziato a Fatima, con la sua grande profezia sulla
tragedia del XX secolo.

Lo scrittore Paul Claudel già definì Fatima “il più importante evento
religioso del secolo”. Se si lega a Medjugorje siamo davanti a un mistero
straordinario che riguarda il nostro tempo.



Antonio Socci



Da “Libero”, 19 gennaio 2014

Facebook: “Antonio Socci pagina ufficiale”

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