IL GRUPPO DEL ROSARIO DELLA PACE, si incontra in parrocchia, ogni secondo lunedì del mese, nella chiesa Santa Maria degli Angeli, nella borgata di Partanna-Mondello a Palermo, in Via Lorenzo Jandolino 117.
INIZIO PROGRAMMA: ore 16,30 Presentazione ed accoglienza del Parroco, padre Pasquale Della Corte, ore 16,45 Adorazione Eucaristica, ore 17,00 Recita del Santo Rosario, ore 18,00 Celebrazione Santa Messa. Tutto è animato, con canti e lettura dei messaggi della Regina della Pace...
CARISMA DE GRUPPO DEL ROSARIO: è di essere strumento della Nuova Evangelizzazione della Pace, al servizio della Chiesa Cattolica del Terzo Millennio, che si impegna ad annunciare la Parola di Dio, la Buona Novella e la Dottrina Cristiana.

Il Blog è consacrato alla Regina della Pace, a San Michele Arcangelo e a San Giuseppe.

Pace e bene!!!

VENITECI A TROVARE PER PREGARE INSIEME IL SANTO ROSARIO, VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

per chi volesse, la Madonnina di Medjugorje, a casa propria e in famiglia, per formare un cenacolo del rosario, può contattare la sig.ra Anna Maria al cell. 339/6090931 oppure padre Pasquale in parrocchia al 091/450773, è dovere di ogni cristiano pregare il rosario ogni giorno pace e bene!

"La fede non è alienazione, ma cammino di verità per prepararsi a vedere il volto meraviglioso di Dio!" (Papa Francesco)


domenica 19 gennaio 2014

Scatta l'ora X di Medjugorje. Francesco decide sul dossier dei teologi

DA IL FOGLIO DI FERRARA
18 gennaio 2014 - ore 06:59

Scatta l’ora X di Medjugorje. Francesco decide sul dossier dei teologi

Il giudizio del Papa sulle apparizioni di Medjugorje si avvicina. Giovedì,
in Vaticano, è stato ricevuto il cardinale bosniaco Vinko Puljic,
arcivescovo di Sarajevo. Da ieri, è a Roma anche il cardinale Josip Bozanic,
arcivescovo di Zagabria. Fonti croate hanno poi spiegato che il dossier su
cui lavora da tempo la commissione guidata da Camillo Ruini sta per essere
posato sul tavolo di Francesco. Con i sigilli del caso, a rimarcare la
delicatezza del contenuto e l’importanza della materia. Quattro anni di
lavoro per il gruppo di teologi, medici, psicologi ed esperti di mariologia
istituito da Benedetto XVI e chiamato a dire se nelle apparizioni della
Madonna sulla collinetta di un paesino dell’Erzegovina ci sia del
soprannaturale. La vicenda va avanti da più di un trentennio, e da Roma non
è ancora giunta una risposta definitiva.

L’aspetto più delicato e controverso è che quello delle apparizioni è un
fenomeno tutt’altro che concluso. Continua, a cadenza seriale, ed è perfino
delocalizzato. I veggenti, cioè, vedono la “giovane donna bellissima”
ovunque si trovino. Anche a migliaia di chilometri da Medjugorje, anche
oltreoceano. Un aspetto, questo, che ha spinto lo scorso ottobre il prefetto
della congregazione per la Dottrina della fede, il teologo Gerhard Müller, a
vietare ai cattolici americani di partecipare a “riunioni, conferenze e
pubbliche celebrazioni” in cui sia data per certa la credibilità delle
apparizioni di Medjugorje. L’obiettivo della lettera inviata dal capo dell’ex
Sant’Uffizio al nunzio a Washington, monsignor Viganò, era di evitare che
folle immense partecipassero agli eventi organizzati da Ivan Dragicevic, uno
dei veggenti che si dice in contatto con la Vergine.

La posizione della chiesa al momento è sempre quella del 1991, spiegava
Müller: finché il Pontefice non si esprimerà in proposito, non è possibile
classificare quei fenomeni come soprannaturali. Un provvedimento, quello del
prefetto, diretto alle diocesi d’America, ma presto preso a esempio anche in
Europa. A stretto giro, infatti, gli episcopati di Madrid, Siviglia e Toledo
chiarivano che “per evitare scandalo e confusione tra il popolo di Dio”,
sarebbe stato meglio porre qualche opportuno paletto. In virtù di ciò, si
legge nel comunicato dell’arcivescovado di Toledo – che è anche sede del
primate di Spagna –, “non è permesso al clero né ai fedeli partecipare a
incontri, conferenze durante i quali si dia per certa la credibilità di tali
apparizioni”. Non aiuta a districarsi nella vicenda neppure il fatto che il
clero (anche quello ai più alti livelli) sia diviso, lacerato. Così, se il
vescovo di Mostar è convinto che in cima a quella collinetta non ci sia
nulla di soprannaturale e mistico, e che la Madonna mai sia apparsa in
quelle zone, ci sono eminentissimi prìncipi della chiesa persuasi del
contrario. Il cardinale Schönborn, ad esempio, che nella cattedrale di Santo
Stefano a Vienna accoglie e fa parlare più volte l’anno i veggenti, con un’affluenza
di pubblico che raggiunge anche le cinquemila persone.

In tutto questo, c’è l’enigma rappresentato dal Papa. Che dirà Francesco?
Come giudicherà il dossier faticosamente compilato dalla commissione
istituita nel 2010 da Ratzinger? Poco prima di decollare alla volta di Roma
per il Conclave, lo scorso marzo, il cardinale Bergoglio autorizzava i
fedeli della capitale argentina a partecipare a riunioni e conferenze con
Ivan Dragicevic. In cinquemila presenziarono all’evento del 4 marzo al
Microestadio Malvinas, addirittura in diecimila all’appuntamento di due
giorni dopo al luna park di Buenos Aires. Il tutto con l’approvazione dell’arcivescovo.
Il copione degli eventi, sempre lo stesso: rosario, messa e apparizione
della Madonna. Non irrilevante è poi il fatto che il confessore di Bergoglio
dal 2010 fosse padre Berislav Ostojic, francescano giunto in Argentina da
Citluk, villaggio a pochi passi da Medjugorje. E i francescani, favorevoli
al riconoscimento delle apparizioni, da trent’anni sono in rotta con le
gerarchie ecclesiastiche locali. Ma questo accadeva prima del 13 marzo 2013.
Una volta eletto Papa, Bergoglio ha lasciato intendere che sulla questione
bisogna invece essere prudenti.

Si esprimeva così, il 14 novembre scorso, a Santa Marta: “La curiosità ci
spinge a voler sentire che il Signore è qua oppure è là; o ci fa dire: ‘Ma
io conosco un veggente, una veggente, che riceve lettere della Madonna,
messaggi dalla Madonna’. Ma la Madonna è Madre! Non è un capoufficio della
Posta, per inviare messaggi tutti i giorni. Queste novità allontanano dal
Vangelo, dalla pace e dalla sapienza, dalla gloria di Dio, dalla bellezza di
Dio”. Perché “Gesù dice che il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione:
viene nella saggezza”.

© - FOGLIO QUOTIDIANO
di Matteo Matzuzzi – @matteomatzuzzi
Inviato dal mio BlackBerry® smartphone di PosteMobile

Nessun commento:

Posta un commento